L'assurda storia di Gaetano, 'prigioniero' di una scelta poco...felice

06.09.2015
12:44
Redazione

di Claudio Russo – twitter:@claudioruss

Felice Gaetano, trequartista classe 1996 è uno dei migliori prodotti del settore giovanile azzurro. Tuttavia la stagione professionistica 2015/2016 non è iniziata nel migliore dei modi: il prestito alla Torres si è concluso definitivamente con la retrocessione in Serie D, ed ora il giovane si ritrova di nuovo sul mercato, stavolta 'ristretto' alle sole squadre ripescate (Ascoli-Virtus Entella in serie B; Pro Patria-Messina-Monopoli-Catania-Teramo in Lega Pro) che hanno avuto una proroga fino al 20 settembre della campagna acquisti.

Detto questo l'esperienza di Gaetano alla Torres era iniziata sotto i migliori auspici: lo staff dell'allenatore Oscar Brevi lo ha tenuto in grande considerazione fino a quando l'ex difensore di Ascoli e Torino ha rassegnato le dimissioni il 19 agosto, prima ancora dell'inizio della Coppa Italia di Lega Pro. Da lì l'avventura di Felice Gaetano ha iniziato a prendere una brutta piega: tempo dieci giorni ed il 29 agosto arriva la mazzata della Corte d'Appello Federale della FIGC che retrocede tra i dilettanti la Torres per illecito sportivo. E adesso?

Gaetano è tornato nei giorni scorsi da Sassari lasciandosi alle spalle un clima abbastanza rovente che finisce col coinvolgere anche il suo entourage che non è stato lesto ed accorto nel fargli lasciare la Torres prima della fine del mercato, in modo da potergli trovare un'altra sistemazione dove permettergli di potersi esprimere con continuità. Le stesse richieste della famiglia del calciatore sono rimaste inascoltate, ed il risultato si traduce nel mercato 'ristretto' a sole sette squadre con il rischio di dover passare quantomeno tre mesi di temporanea 'inattività'. 

Una piccola via d'uscita provvisoria? Il ragazzo può e deve avere l'opportunità di allenarsi con la prima squadra agli ordini di Maurizio Sarri, come sta facendo Sebastiano Luperto e come hanno potuto fare Bifulco e Romano. Un classe 1996, alle soglie dei 20 anni, non può restare a fare il 'fuoriquota' nel campionato Primavera. In attesa di un futuro più roseo e più chiaro per tutti, per il calciatore e per le scelte del suo entourage. Con un contratto che scade nel 2016 ed un futuro tutto da scrivere, tocca al direttore sportivo Cristiano Giuntoli evitare un altro 'caso' sulla falsariga di quanto accaduto con Raffaele Maiello.

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