ESCLUSIVA - Cioffi: "Maradona un grande uomo: non mi aspettavo quel gesto da parte sua. Bagni non ha mai avuto paura di dirlo, quelle infiltrazioni le facevano anche a me. Ferlaino era tifoso, De Laurentiis no"

30.10.2014
21:00
Marco Galiero

Twitter: @GalieroM

Erano gli anni del bel calcio, Ferlaino presidente, Ottavio Bianchi allenatore, una rosa composta da professionisti di un certo livello e lui, Diego Armando Maradona, con la numero dieci. Era la stagione del 1986-87, il Napoli portò a casa uno scudetto e una Coppa Italia. La nostra redazione ha voluto contattare Angelo Cioffi, uno di quelli che può vantare di aver giocato con Maradona e aver vinto insieme a lui, per farsi raccontare alcune delle emozioni che ha provato in quegli anni. L'ex centrocampista azzurro si è mostrato molto disponibile e ci ha svelato anche qualche retroscena:

Raccontaci le emozioni che hai provato in quel Napoli... "Una grandissima emozione il primo scudetto, io giocavo con la primavera e il giovedì con la prima squadra. Vivevo nel centro Paradiso, quindi ero a stretto contatto con tutti i giocatori soprattutto De Napoli, Bagni, Bigliardi, Muro, Carannante, Romano, Carnevale. Ottima squadra con un fenomeno che faceva la differenza".

Esiste un "vademecum" per vincere in Serie A? "Se hai grandi giocatori vinci, altrimenti arrivi sempre secondo o terzo. Credo che al Napoli di quest'anno manchi qualcosa".

La grande rivalità con la Juventus... "Ricordo il 3-1 a Torino contro la Juventus, meraviglioso! Dopo tanti anni, eravamo i migliori. La rivalità, in quegli anni, era peggiore di quella di adesso. Però c'era più sportività da parte di tutti, adesso la violenza ha superato tutti i limiti".

Quali ricordi conservi più gelosamente di quel Napoli? "Ricordi meravigliosi di Diego, grande uomo e grande giocatore. Ricordo benissimo la prima pacca sulla spalla che Diego mi ha dato, solo per avergli passato una palla come lui voleva. Un leader unico e inimitabile".

Quei pranzi con Maradona... "Ho partecipato a tanti pranzi nel centro Paradiso con giocatori e società. Maradona era grande anche fuori dal campo, simpaticissimo, un grande in tutti i sensi".

Sulle accuse di Bagni a Luciano Moggi, circa le infiltrazioni antidolorifiche, cosa ti senti di aggiungere? "Accadeva molto spesso, le infiltrazioni si usavano molto. Anche io ne ho fatte diverse, purtroppo. Bagni aveva una grande personalità, oltre ad essere un grande giocatore. Non ha mai avuto paura di raccontarlo". 

La moda di oggi impone scarpette colorate ai calciatori, quella dei tuoi tempi invece? "Scarpini neri con stemma bianco Adidas o Puma, niente piu. Anche se la Pantofola d'Oro faceva delle scarpe straordinarie, a mio avviso".

La differenza tra il calcio moderno e quello di una volta... "I calciatori adesso sono dei viziati, anche se non tutti. Anche noi andavamo in discoteca, avevamo ragazze che ci seguivano ovunque, però la passione per il calcio veniva prima di tutto. Le reti sociali sono responsabili di questo".

Un confronto tra Ferlaino e De Laurentiis... "Ferlaino era un grande tifoso prima di tutto, De Laurentis è un commerciante. Anche se bisogna ringraziarlo per quello che stà facendo per il Napoli, in molti non lo capiscono".

Come mai ti trovi in Venezuela? "Sono venuto in Venezuela in vacanza e ci sono rimasto, qui ho conosciuto mia moglie e mi sono trasferito da 16 anni ormai. Vivo sull'isola Margarita precisamente, posto turistico che si trova nel Mar dei Caraibi. Scelta di vita aiutato da un infortunio al ginocchio che mi ha costretto a smettere. Mi diverto allenando una squadra di allievi a Margarita. Ho un centro di medicina estetica con mia moglie che è medico chirurgo a Margarita".

Intanto, dando uno guardo alla rosa, solo due italiani nel Napoli... "Ai miei tempi, eravamo quasi tutti campani. Adesso ci sono troppi stranieri e questo è un problema serio".

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