Marchisio, un post sui migranti scatena i barbari di Facebook

26.05.2017
19:40
Redazione

Nell'universo del web spuntano sempre più spesso agghiaccianti buchi neri. In uno di questi è finito Claudio Marchisio, centrocampista della Nazionale e della Juventus. Ieri, il "Principino", ha pubblicato sulla sua pagina Facebook il pianto di una ragazza in lacrime. Il pianto pauroso, lacrime spinte dall'acqua del mare lungo la sua mano, il sole a illuminare la coscienza di un uomo che ha avuto il torto di commuoversi di fronte a questo scatto. Un uomo sì ma solo per alcuni. Perché Marchisio è un giocatore di calcio, uno che guadagna milioni, uno che non può permettersi di piangere se non sotto la sua curva dopo un gol. E al massimo dire alla fine delle partite: «Pensiamo partita dopo partita, onoriamo la maglia» invece di questo post sul dramma dei migranti:«Viaggi della speranza che finisco in tragedia per molte persone! Ancora corpi senza vita nel #mediterraneo Come la tragedia di Manchester, avvenuta pochi giorni fa, continuiamo a vedere, sentire e leggere notizie strazianti e storie assurde! Come sta cambiando il mondo?».

Ecco la reazione della "rete": «Pensa alla Champions che è più importante de sti 4 monnezzari inutili ma magari affondano tutti...»; «Ma io dico prendere un volo no???»; «Dopo sta cagata di post tolgo il mi piace dalla tua pagina...bye»; «La speranza di venire a farsi esplodere»; «Ma parla di calcio e non venire a fare questi post fuori luogo».

Un buco nero, dal quale Marchisio ha provato a tirarsi fuori rispondendo a uno di questi torturatori da tastiera: «Io penso di essere libero, come te, di poter pensare e commentare. Qui non si parla di denaro, ma di possibilità di vivere, di scappare da guerre, da persone violente. DI POTER PORTARE I PROPRI FIGLI a concerti o al parco senza che nessuno si faccia esplodere.Il mio pensiero - ha scritto Claudio Marchisio su Facebook - andava a difendere la vita delle persone, alla libertà delle persone, non al fatto di avere mancanze materiali o altro. Io non sono nato calciatore, ho vissuto i problemi di milioni di famiglie come te e tutti quanti. Ora la mia vita è cambiata sicuramente, ma il mio pensiero era totalmente diverso da quello che tu mi hai fatto leggere, consapevole dei problemi che tu mi hai elencato, ma non fanno parte di quello che io volevo condividere. Ti abbraccio». Anche noi Principino.

Fonte : msn.com
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