De Laurentiis orgoglioso: "Nati da un pezzo di carta tra monnezza, terra dei fuochi e Calciopoli" [VIDEO]

22.04.2017
16:45
Redazione

Aurelio De Laurentiis è intervenuto ai microfoni di Radio Goal, sulle frequenze di Kiss Kiss Napoli, ecco quanto evidenziato da CalcioNapoli24: "Mi fa molto piacere che Lorenzo sia una bandiera del Napoli. Ci vuole tempo per costruire cose che durino nel tempo. Noi abbiamo aperto una pozza in un deserto, perchè quando siamo arrivati qui c’era il deserto. Mi hanno consegnato un pezzo di carta. Alcuni si dimenticano certe cose. Sembrano passati i tempi bui. Allora si critica il fatto che non ci sono i campi d’allenamento, che non ci sono giovanili, che non c’è lo stadio. Ma lavorando con quel poco che abbiamo… poco a poco dal vivaio abbiamo tirato fuori Lorenzo Insigne. Ma tanti altri ne verranno.

Napoli come città e come contesto ha vissuto un periodo terribile, quello della monnezza, delle tossicità nascoste, della cancerosità, per non parlare della tutela del territorio campano. Però ciò nonostante, con tutte le difficltà, noi abbiamo avuto successo nonostante qui sia molto difficile. Abbiamo lavorato con onestà intellettuale e senso di umiltà. Io sono abituato ai palcoscenici luccicanti del cinema. Nel calcio abbiamo vissuto in una città difficile, con due sindaci completamente diversi, idem per i presidenti della Regione. Noi abbiamo capito che in maniera dirompente dovevamo fare la nostra strada. Ci siamo presi quello che era giusto prendere.

Abbiamo costruito molto in un calcio malato. Non dimentichiamo che siamo entrati alla vigilia di Calciopoli, non ci dimentichiamo che Calciopoli ha creato e continua a creare continui dubbi su uno sport che dovrebbe essere il più chiaro possibile.

Milan e Inter? Ben vengano i loro rafforzamenti, basta che non ci vengano a scassare il pasticciotto a casa nostra. Vogliamo far crescere il calcio italiano. Gaetano? Ci piace molto. Insigne è unico, gioca un calcio tutto suo. Il sentimento che c’è con alcuni azzurri lo abbiamo riscontrato ad esempio in Hamsik. Ma non abbiamo paura di perdere pezzi importanti. Questè una città che devi amare, se la odi te ne devi andare. Stare a Napoli non è come stare a Torino”.

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