Giaccherini, l'agente: "Lo cercavano in Cina, ma lì si va solo per soldi, altro che scelta di vita. Napoli? È come stare a Sunderland, ma con casa a Posillipo"

16.09.2016
09:40
Redazione
Tra Emanuele Giaccherini e Furio Valcareggi non è solo un rapporto di lavoro, ma uno dei sodalizi sportivi tra calciatore e agente più duraturi della serie A. L'agente spiega l’addio del suo assistito a La Repubblica di Bologna: "Abbiamo fatto di tutto perché restasse al Bologna. E saremmo rimasti anche volentieri. Ci abbiamo provato e ci hanno provato pure loro. Ma il mercato ha preso un’altra strada. Alla fine gli altri sono arrivati con l’artiglieria pesante. È il calcio, funziona così. L’Europeo ha tenuto alta la quotazione. A un certo punto il Bologna ha ritenuto di non poterselo permettere, ma credetemi quando dico che ha fatto il possibile per tenerlo. Ne ho parlato a lungo con Fenucci e Bigon, mi hanno fatto proposte intelligenti. Solo una cosa mi ha stupito: che Donadoni, l’allenatore che lo aveva rigenerato, non l’abbia mai chiamato durante l’Europeo". Perché proprio Napoli, una squadra in cui il posto fisso non è garantito quasi a nessuno?"E perché mai? Alla Juve Giaccherini se la vedeva in un centrocampo con Pirlo, Vidal, Pogba e Marchisio, e faceva ugualmente l’80% delle partite, raccogliendo tutti i premi legati alle presenze. Per andare a Napoli abbiamo fatto arrabbiare Cairo, e non poco". Eravate già in parola col Torino?"Avevamo già fatto tutto! L’accordo era stato trovato nel suo stabilimento a Forte dei Marmi, sullo stesso tavolo dove aveva firmato Immobile. Erano i giorni in cui stava comprando Rcs, e mi dedicò ugualmente quattro ore del suo tempo. Un signore. Poco dopo, però, mi chiamò Giuntoli dal Napoli e mi fece delle avances che non potevo rifiutare. A malincuore ho chiamato Cairo, che giustamente non l’ha presa benissimo". All’estero aveva mai pensato di tornare?"Io e Giulio Marinelli, l’avvocato con cui seguo Giaccherini, avevamo avuto proposte da capogiro dalla Cina. Ma a trent’anni e passa non puoi pensare solo ai soldi. C’è anche la qualità della vita. Cosa te ne fai dei milioni se poi devi giocare in una megalopoli col 98% di aria inquinata? Chi dice “Vado in Cina per un’esperienza di vita” mente. In Cina ci vai per soldi, punto".E a Napoli?"Lì abbiamo trovato una situazione ideale. Ci hanno garantito sostanzialmente lo stesso trattamento inglese per tre anni. È come stare a Sunderland, ma con casa a Posillipo. Non male, insomma". Su Diawara."Giustissimo a quelle cifre. Amadou è un grandissimo, diventerà il prossimo Desailly. Giack si sta prendendo cura di lui, gli fa da chioccia. Credo che nessuno debba avere dei rimpianti in questa vicenda, anche se di sicuro andava gestita meglio". Domani Giaccherini gioca?"Dall’ultima partita agli Europei ha fatto tre-quattro allenamenti. Ma ora sta bene. E spero che possa esordire proprio contro il Bologna".
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