L'ultima intervista del presidente Fiore: "Il Real un gol lo fa, ma noi ne facciamo quattro! Quando annunciai Sivori e Altafini, ma volevo anche Pelè"

01.03.2017
10:40
Redazione
L’ultimo pensiero di Roberto Fiore è stato per il Napoli e lo ha rilasciato a La Repubblica: "Quelli del Madrid un gol lo fanno alla nostra difesa, ma l’attacco nostro può farne quattro, uno in più di loro. Chissà se riuscirò a vivere questa gioia". Presagio di morte o febbre da tifo? Era sereno, Roberto Fiore il giorno prima di morire. Intubato e costretto a letto, eppure sorridente. Ha pescato nell’armadio dei ricordi di una vita dedicata alla passione azzurra: "Il mio Napoli era anche allora la squadra italiana più simpatica all’estero. L’Equipe mi dedicò una pagina, addirittura. Sessantanovemila abbonati le altre squadre se li sognavano, ma io feci qualcosa in più, gli abbonamenti li vendevo a rate: fu un trionfo e mi consentì di regalare al pubblico prima di una partita di cartello un concerto di Sergio Bruni. E Enzo Tortora venne a prelevarmi a Parma, dopo la partita che sancì la nostra promozione in serie A, per portarmi alla “Domenica Sportiva” dove annunciai l’acquisto di Sivori e Altafini. Ma non di Pelè, l’avevo in pugno e chi dice che non lo comprai per mancanza di soldi è in malafede. Anche se qualche preoccupazione economica l’avevo davvero. Non lo presi per motivi di sicurezza: Pelè più Sivori più Altafini: cosa sarebbe successo? L’entusiasmo dei napoletani poteva pericolosamente esplodere, in quel periodo io pensavo davvero in grande e volevo portare a Napoli anche Gigi Meroni, il fantasista del Torino. Restò un sogno, però, perché la banca non mi concesse i soldi che servivano. De Laurentiis? E' un grande manager e, quindi, è spietato. I meriti sono sempre suoi, ma se le cose vanno storte le colpe sono degli altri. Non dà serenità alla squadra e lo spogliatoio è sempre in subbuglio".

I funerali dell’ex presidente si terranno oggi alle 12 nella chiesa di Sant’Antonio a Posillipo.

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