Tutino: "Colpito da un raro infortunio, vi spiego. Ad Avellino colpa mia, ero in sovrappeso. Higuain mi ha deluso, ho un messaggio per i giovani napoletani"

26.01.2017
14:41
Redazione

Gennaro Tutino, giocatore del Napoli in prestito alla Carrerese in Lega Pro, ha rilasciato un'intervista ai microfoni di GonfiaLaRete.com. Ecco i passaggi più significativo: "Ho avuto un infortunio molto raro, i medici mi hanno detto che si tratta di un infortunio rarissimo che colpisce un atleta su 50 mila… Si chiama lussazione di Lisfranc. Non è un infortunio grave, ma, colpendo il piede, è un infortunio molto fastidioso per chi fa il calciatore. Mancano circa due settimane al mio rientro in campo e questo lasso di tempo lo trascorrerò ancora a Napoli per buona parte, perché la società azzurra ha voluto così. Farò rientro a Carrara, se tutto va bene, prima della metà di febbraio".

Poi continua: "Innanzitutto, oltre ai medici del Napoli devo ringraziare due preparatori: il Professor Tommaso Bianco e Vittorio Nocerino, che mi stanno seguendo in questo recupero. Con loro faccio del lavoro in palestra sul potenziamento delle gambe e del tronco. Questo lavoro specifico mi permette di allenarmi e tenermi in forma anche in un momento in cui non posso ancora correre ed allenarmi sul campo. E’ un lavoro che mi consentirà, una volta guarito l’edema, di rientrare se non al top, quanto meno già a un 70-80% e quindi di non dovermi ritrovare a rifare la preparazione e perdere altro tempo. Ho scelto io di essere seguito da queste persone perchè sono veramente dei grandi professionisti del settore. Grazie a loro mi sento già molto bene ed ho fatto in questi giorni dei test fisici che hanno avuto esiti molto positivi. Ho anche una tabella di esercizi che eseguo quotidianamente a casa e che mi sono stati assegnati per rinforzare il piede e la caviglia, oltre a fare fisikinesio con il terapista. In più, tre volte a settimana, vado in piscina al pomeriggio”.

Sui ragazzi non aiutati dalle strutture: "A me questa storia non convince. Il Napoli può contare su grandi competenze e ottime figure professionali anche a livello giovanile. Ci sono dei grandi allenatori, gente che capisce di calcio e che può farti crescere. E’ vero, forse non ci saranno grandissime strutture. Probabilmente è così. Ma io credo che se un ragazzo ha le qualità e la giusta fame di arrivare a raggiungere il suo obiettivo, giacchè siamo noi secondo me a scegliere il nostro destino ed a decidere chi e come diventare, non ci sono strutture, campi, palestre, piscine e altre componenti che tengano. Non sono le strutture a fare la differenza. Quello che voglio dire ai ragazzi delle giovanili del Napoli è di non darsi alibi di questo tipo. Qualora non dovessero farcela ad arrivare, non dovranno imputare la responsabilità alla mancanza di strutture di un certo livello, sarebbe una c*****a. Il successo si deve solamente a se stessi e alla propria forza di volontà. Sul centro sportivo di Valdebebas poi c’è poco da dire: è un paradiso calcistico. Non riuscivo neanche a contare quanti campi ci fossero e poi il solo pensiero di quanti e quali campioni varcassero quotidianamente quei cancelli metteva i brividi".

Sull'avventura deludente ad Avellino: "Su quella di Vicenza c’è poco da dire purtroppo. In quel maledetto 10 agosto, al debutto in Coppa Italia, mi sono rotto il ginocchio già alla prima partita. Ricordo tutto di quel giorno perchè rompersi il ginocchio a 18 anni, alla prima avventura lontano da casa, è un’esperienza forte, purtroppo non posso avere ricordi positivi. E’ stata molto dura. Non mi è mai piaciuto però parlare di sfortuna, mi sono sempre detto che non tutti i mali vengono per nuocere e quell’infortunio che mi ha tenuto fuori sei mesi mi ha reso più forte. Per quanto riguarda Avellino, se è successo quello che è successo è solo ed esclusivamente colpa mia. Attilio Tesser è un grandissimo allenatore ed io purtroppo l’ho capito soltanto dopo. Non è vero che abbiamo avuto dei litigi nello spogliatoio, come fu detto all’epoca, sono c*****e! Se non è andata bene in Irpinia, la responsabilità è tutta del sottoscritto. Sono stato stupido: non mi allenavo bene, ero in sovrappeso e fuori forma. Giuro che questa che vi sto raccontando è la sola ed unica verità".

Il ritiro con Benitez: "Innanzitutto c’è da dire che al primo ritiro non ero molto lucido: <>. A 17 anni trovarsi catapultati in quel contesto tra tanti campioni affermati e con un allenatore di fama mondiale come Benitez… Io ho sempre visto un gruppo unito sia prima che oggi, composto tutto da grandi professionisti, poi è chiaro che si creino dei gruppetti come prima era con i Sud Americani e poi con gli spagnoli, ma questo accade in tutti gli spogliatoi del mondo. L’esperienza del ritiro la farei vivere a tutti i giovani di quell’età perchè solo se osservi come lavora gente come Hamsik e Callejòn, solo per citarne due, che sono campioni fatti e finiti con dei conti in banca impressionanti e che già hanno dato tantissimo nelle rispettive carriere ma che nonostante ciò continuano a stare sempre sul pezzo, a lavorare al massimo stando attenti al minimo particolare, ti puoi rendere conto di cosa ci sia veramente dietro un campione. Cos’è che c’è alla base, e che veramente lo rende tale. E se noi ragazzi, soprattutto chi come me aveva un po’ la testa calda, a volte ci sentiamo già arrivati e ci mettiamo a fare i c******i senza aver ancora dimostrato nulla, solo frequentando da vicino questi campioni ci possiamo rendere conto che magari c’è qualcosa che non torna e che non funziona nel nostro atteggiamento e nel nostro modo di vedere le cose".

Su Higuain: "E’ normale rimanerci male. Higuain era un modello per me, come penso un po’ per tutti i ragazzi che tifano per il Napoli. Ha fatto 36 gol in una stagione di Serie A, è riuscito con la maglia del Napoli in ciò in cui nessun giocatore in Italia era mai riuscito. E’ lecito essere delusi ed amareggiati. Credo però che, come si dice, morto un papa se ne fa un altro. Il Napoli è una grande squadra, ha Milik che è tornato a disposizione e sicuramente può ambire a raggiungere traguardi importantissimi anche senza Gonzalo".

Notizie Calcio Napoli