Pelillo... nell'uovo - Il calcio finanziario e la caccia ai nuovi "tifosi"

25.04.2017
12:30
Redazione

Cambia il calcio, corre in fretta in linea con le dinamiche del mondo. Il closing del Milan è un passaggio, la chiusura di un'era. L'epoca del presidente padrone va in soffitta. L'aveva anticipato già il tifoso che, un tempo, aveva in pugno il timone della squadra che amava. Il pallone si fa sempre più business. L'economia diventa prepotente come un treno, a danno dello sport. Il passaggio nuovo è l'arrivo della finanza nel calcio. Nei fondi finanziari entrano anche le squadre di football. La finanza capisce che dal calcio si possono fare soldi vendendolo nei paesi dove la passione non si è ancora scatenata. Importare il calcio in Cina, ma non solo, venderlo attraverso i diritti televisivi è la nuova frontiera del consumismo che ha invaso anche lo sport. È la globalizzazione del business del calcio che può portare ricchi profitti agli affaristi. I club ben presto perderanno la figura del presidente-padrone. Costui sarà il rappresentante di un fondo, un gruppo di finanziatori che di calcio, magari, capiranno poco o nulla, e che affideranno i loro risparmi ai consulenti finanziari. Questo processo potrebbe portare grossi benefici ai club più blasonati, quelli che già hanno un'immagine da vendere costruita con i successi sportivi internazionali. Ecco spiegate le milanesi in mano ai cinesi e la Juve che cerca di difendersi da questa metamorfosi vincendo tutto. Ben presto Milan e Inter dovranno tornare a vincere perché i trofei aiutano a vendere le proprie partite di calcio nei mercati nuovi. La corsa è alla "produzione" di nuovi tifosi, ognuno con le proprie armi. Il Napoli si è affidato ad una professionista del marketing per sviluppare il proprio brand in Cina. Prova a "sfruttare" il passato del grande Diego per vendere il suo marchio ai presunti nuovi clienti del pallone. È la nuova frontiera del calcio che ben presto potrà allontanare sempre di più le piccole realtà di provincia. La forbice tra i club più blasonati e le società con meno allori si allargherà. È il consumismo del calcio, la globalizzazione che bada soltanto ad un criterio e che invade anche il pallone. Ci saranno nuovi orari delle partite, spezzatini che dovranno permettere ai nuovi clienti di vedere le partite. Questo avrà degli affetti anche sul pubblico locale. Più affari e meno passione, più clienti e meno tifosi, più gente in poltrona che sugli spalti. Vedremo...

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Fonte : di Marcello Pelillo per CalcioNapoli24
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