Immagine di Giuseppe Cautiero
Immagine di Giuseppe Cautiero

4-2-3-1 solo ad una (eventuale) condizione, senza dimenticare il passato

26.04.2017
19:00
Pasquale Cacciola

Dal 4-3-3 al 4-2-3-1. A volte ritornano, anche i moduli. Non solo di un'idea, sembrerebbe, ma addirittura una richiesta dall'alto stile berlusconiano. Da una parte la volontà di non perdere quanto di buono visto quest'anno con un Dries Mertens puntualmente in campo, dall'altra però l'esigenza di non relegare ai margini Arkadiusz Milik che comunque rappresenta il futuro del club partenopeo. Preservare quindi il trio dei sogni, ma valorizzare anche lo strapotere offensivo a disposizione. Così, ecco la soluzione che potrebbe conciliare (quasi) tutti gli interessi: un ritorno al recente passato, nonché il biennio di Rafa Benitez. 

L'esperienza spagnola però ha lasciato delle indicazioni precise, a tratti anche scottanti. Innanzitutto, servono due mediani che sappiano curare bene la doppia fase. Concentrazione sempre alta e tempi impeccabili, altrimenti si rischia di vanificare quanto di buono fatto dal collettivo. E a tal proposito, quindi, di certo servirebbe una diga di spessore internazionale che diventi una colonna portante. Un Mascherano, per rendere l'idea. Detto questo, andrebbe considerato solo come un efficace piano B per allontanare via anche un po' di integralismo e non per un cambio radicale. Restare quindi col 4-3-3 di base, senza stravolgimenti clamorosi e insensati, con una nuova freccia nell'arco del mister. Magari quartetto super offensivo da proporre soprattutto in casa, nelle classiche gare sporche come quelle di Palermo e Sassuolo di quest'anno. Un 4-2-3-1 flessibile con Mertens trequartista pronto a interscambiarsi con Milik, che diverrebbe un 4-4-2 in fase di non possesso. 

Chi si troverebbe in una situazione di svantaggio sarebbe soprattutto il capitano, sospeso in un limbo certamente non favorevole. Troppo poco spazio lì davanti per inserirsi con prepotenza, forse non proprio a suo agio nella coppa di mediani sebbene quella frase di Sarri resta fissa nella mente: "Nel ruolo di regista mi stuzzica parecchio". Ma a essere penalizzato l'intero folto centrocampo, con sempre meno spazio a disposizione per tutti.

La proposta è lanciata, ora dipenderà da tanti fattori. Le considerazioni tattiche di Sarri prima di ogni altra cosa, poi gli sviluppi di mercato. Perché è ovvio che se Dries Mertens dovesse alla fine salutare, lo scenario sarebbe completamente diverso. In ogni caso la sensazione è che un'alternativa tattica sia necessaria in vista della prossima stagione. Il campionato è ai titoli di coda, il ritiro di Dimaro alle porte. All'orizzonte, una nuova sfida

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