Carlo Ancelotti
Carlo Ancelotti

Ancelotti: "All'estero sono avanti per strutture ed ambiente: non ti insultano come fanno in Italia, dobbiamo imparare l'educazione allo sport. Il talento senza collettivo non fa la differenza"

12.11.2018
12:25
Redazione

Vi riportiamo alcune dichiarazioni rilasciate dall'allenatore del Napoli Carlo Ancelotti

Carlo Ancelotti, ha rilasciato alcune dichiarazioni nel corso del simposio tecnico sull’esperienza all’estero degli allenatori italiani alla FIGC:

ANCELOTTI SULLE ESPERIENZE ESTERE

"Lavorare all’estero è difficile per la differenza linguistica, bisogna essere pronti perché l’aspetto umano/motivazionale, comunicare le proprie emozioni, è importantissimo tanto quanto quello tecnico. Noi siamo molto ascoltati quando parliamo di tattica, dall’estero dobbiamo però imparare l’educazione allo sport, purtroppo su questo aspetto siamo indietro. Le principale differenza tra i campionati esteri e la Serie A si trova nella preparazione tattica. In questo sono indietro ma dal punto di vista delle strutture e dell'ambiente sono avanti. Mi riferisco anche agli insulti che subisci in Italia, all'estero non accade. 

"Oggi è un calcio meno identificato perchè noi chiediamo di fare ai calciatori tante cose. lo richiede il calcio moderno. Il portiere prima di tutto per me deve parare, poi se riesce a fare altro dopo va bene. Sono rimasto all'antica sotto questo punto di vista. Il calcio è un gioco collettivo. i grandi campioni è vero che fanno vincere le gare, ma da soli non vincono se non sono supportati da una buona condizione fisica, una squadra e un'organizzazione. Una volta la differenza la faceva solo il talento. Sono fermamente convinto che il talento oggi senza organizzazione di base non basta"

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