Maurizio Sarri Feyenoord - Napoli
Maurizio Sarri Feyenoord - Napoli

Anche le domande del ca**o aiutano a crescere: le 5 note dolenti del Sarrismo

07.12.2017
10:45
Bruno Galvan

Nessuno vuole distruggere quanto di buono Maurizio Sarri e la squadra hanno fatto finora perchè sarebbe sinonimo di malafede e poco equilibrio. Il Napoli ha perso una gara e mezzo perchè quella di ieri è una sconfitta dovuta alle poche motivazioni e non tecnica. Gli azzurri finchè non hanno avuto notizie dall'Ucraina, hanno manifestato tutta la loro superiorità al cospetto del Feyenoord. Fermo restando la fiducia che riponiamo in Maurizio Sarri che non può essere diventato l'ultimo degli allenatori nel giro di soli sei giorni così come la squadra che oggi sembra, secondo critiche a volte troppo premeditate, lottare per non retrocedere. Gli estremismi in un senso o nell'altro vanno stigmatizzati, ma è innegabile che 5 cose al momento devono far riflettere.

L'ESSERE ORIGINALE ARMA A DOPPIO TAGLIO

Se Sarri è amato perchè un uomo genuino, senza ipocrisia e non del sistema va però frenato per alcune espressioni colorite con cui ha apostrofato un collega nella sala stampa del De Kuip. Una caduta di stile che sporca in primis la sua immagine ed anche quella del Napoli. Sarri ha vinto premi prestigiosi con il lavoro che sta facendo a Napoli, ma dovrebbe smussare questo nervo scoperto. L'originalità rischia di essere un boomerang anche per la sua carriera. Si può dissentire in modo sereno e civile, magari alzando la voce. Ma mai etichettare "del ca..o" domande legittime che non toccano la sfera personale, ma solo ed esclusivamente professionale.

POCO PESO SUL MERCATO

Si definisce uomo di campo. Se gli parli di mercato risponde che lui in questi discorsi non è mai entrato e che allena quello che gli mettono a disposizione. E' un limite che un grande come Sarri non può permettersi; non è possibile che un allenatore non dia indicazioni o scelga almeno gli elementi in base al budget. Lo scorso campionato disse che per migliorare questa rosa nei titolari servivano giocatori da 100 milioni. Discorso vero in parte perchè per elevare una discreta panchina come quella del Napoli (la più ricca e completa dell'intera era De Laurentiis) serve una gestione ed una concezione diversa di rosa. 

LA PANCHINA DEI PERCHE'

Tra cartellini e ingaggio questa rosa ha in panchina quasi 200 milioni. Nessuna squadra di testa ha come quarto centrale un giocatore pagato 20 milioni ed un quinto pagato 10. Capitolo a parte meritano Giaccherini e Ounas. Ci chiediamo: è mai possibile che l'ex Bologna, reduce un anno e mezzo fa da un Europeo mostruoso, a Napoli sia non all'altezza? Su Ounas il discorso sulla gioventù può starci, ma l'esempio fatto da Sarri in conferenza su Messi e Denis Suarez è una coltellata a chi sta in panchina. Un discorso inopportuno che invece di dare stimoli te ne toglie. Allegri se potesse elogerebbe perfino il terzo portiere Pinsoglio, Spalletti ha rivitalizzato Santon e altri giocatori scartati, Di Francesco fa sentire tutti importanti e partecipi: perchè a Napoli questo non accade? 

I SENATORI

In questo momento devono venire fuori loro e spronare il gruppo più di Sarri. Marek Hamsik ha bisogno di una scossa: a 30 anni non si può soffrire una panchina quando non si è brillanti. La forza dei senatori è capire quando farsi da parte e dare spazio a chi sta meglio perchè ciò che conta è l'interesse del gruppo. Sarri deve avere il coraggio e la personalità di fare delle scelte forti (non punitive sia chiaro) nel lasciare fuori i senatori non in forma per dare spazio ad altri. Sarebbe un elettroshock a chi si sente titolare a prescindere anche se è al 50%.

GLI OTTAVI DI CHAMPIONS NON ERANO UN OBIETTIVO

Un club come il Napoli non può permettersi di non accedere agli ottavi di Champions. Sarri sbaglia quando dice che passare il girone non era un obiettivo stagionale. Questa società ha zero storia in Europa e scegliere una competizione piuttosto che un'altra è sinonimo di presunzione e provincialismo. Adesso c'è l'Europa League, la speranza è che a febbraio non ci si lamenti perchè il giovedì si scenderà in campo. Vincere aiuta a vincere, gli alibi e le scuse aiutano invece a diventare più piccoli ed attaccabili all'esterno.

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