Foto Cuomo - SSC NAPOLI
Foto Cuomo - SSC NAPOLI

Quando le distanze si accorciano: quella sfortunata coincidenza che 'gela' quattro azzurri

30.10.2014
11:45
Redazione

di Claudio Russo – twitter:@claudioruss

Quando si dice "è questione di centimetri". No, non le discussioni che si fanno nello spogliatoio sotto la doccia, ma più che altro quello che succede in mezzo al campo. Quando la distanza tra un gol ed un errore, in un campo lungo un centinaio di metri, si riduce a meno di 100 centimetri. 

Ieri sera, in quel di Bergamo, è successo tutto in pochi attimi. David López, Dries Mertens, Lorenzo Insigne, Josè Callejon. Quattro azzurri con una caratteristica in comune: la giusta distanza, quella tra il gol e l'errore. Nell'assalto del Napoli, anzi definiamolo assedio viste le percentuali del possesso palla (la più alta del campionato, oltre il 75%), rimangono fissate, impresse nella mente, quattro immagini: i bolidi scagliati, durante i 90 minuti, da López, Mertens e Insigne ed in più il tocco, maledetto, di Calleti sotto porta con l'ineffabile Sportiello ormai battuto.

Tre saette perfette che tracciano un arco, fendono l'aria infreddolita di Bergamo e si spengono mestamente sul fondo, lasciando un'espressione di delusione non indifferente sul volto dei calciatori, di Benitez e di tutti i tifosi del Napoli. Espressione che da delusione diventa stupore quando Callejon impatta il pallone a mezzo metro dalla linea di porta e lo spedisce alto sulla traversa: è abbastanza sicuro che lo spagnolo, che avrebbe potuto eguagliare il record di Maradona come gare consecutive andate a segno in campionato, abbia ripensato a lungo su quel tocco fuori da ogni legge fisica, con il pallone che schizza oltre la traversa e manda all'aria i sogni del Napoli.

Sportiello para praticamente tutto, eppure in queste quattro occasioni ha dovuto fare affidamento sulla fortuna e sulla giusta distanza, quella che divide il pallone tra l'errore ed il gol. Quella giusta distanza che è mancata al Napoli per portare a casa un risultato tutto sommato giusto. Poi, certo, ci sarebbe da discutere sugli 11 metri che dividono Higuain e Sportiello sul rigore. Ma questo è un altro discorso.

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