ESCLUSIVA - Nilsen: "Napoli ti rimane dentro, volevo diventare un simbolo. Quei tifosi meritano solo campioni, fiero di parlare il napoletano"

23.04.2014
18:19
Redazione CalcioNapoli24

di Bruno Galvan

Tre anni e Napoli tatuata nel cuore. Steinar Nilsen è stato uno dei protagonisti della risalita in Serie A del Napoli nella stagione 2000-2001 quando gli azzurri erano guidati da Walter Alfredo Novellino. L’ex centrale norvegese ora è l’allenatore del Tromso , squadra che milita nella massima divisione norvegese e che ha partecipato a questa ultima edizione dell’Europa League. CalcioNapoli24 ha intervistato in esclusiva l’ex azzurro ed attuale allenatore del Tromso.

Come vedi il campionato italiano? Secondo te è migliorato o peggiorato rispetto a quando giocavi?

“Seguo spesso la Serie A. Devo dire che rispetto a quando giocavo io, il livello si è leggermente elevato. C’è da dire però, che il calcio italiano ha un livello tecnico e tattico più alto rispetto ad altri campionati, inoltre vedo che quello italiano è un calcio sempre in continuo cambiamento”.

Cosa ne pensi della stagione del Napoli e del lavoro di Rafa Benitez?

“Rafa sta facendo, come del resto ha sempre fatto ovunque è andato, un lavoro fantastico con la squadra. Lo si vede dai calciatori che è riuscito a portare a Napoli e sulla mentalità vincente che sta cercando di inculcare alla squadra.  Rafa è uno che non è mai contento se non alza almeno un titolo all’anno, è uno che sviluppa calciatori che hanno una classe mondiale”

Sei d’accordo con chi reputa Rafa poco adatto al calcio italiano?

“Assolutamente no! Chi dice queste cose evidentemente non vede cosa ha sta facendo Benitez nel Napoli come innovazione di gioco e non solo, oltre a quello che ha fatto in passato. Sono convinto che Benitez sia l’uomo giusto per far vincere lo scudetto a questo Napoli”

Hai mai avuto modo di conoscere Rafa o il suo staff?

“Purtroppo no, ma spero a breve di incontrare sia lui che il suo staff”

Parlaci della tua esperienza a Napoli: dall’arrivo in città alla promozione in A...

“E’ stata un’esperienza fantastica, forse la migliore della mia vita.  Parlo il napoletano, sono fiero di questo. Mi manca molto la città e la sua gente. Senza dubbio è stata la miglior cosa che potesse capitarmi”

Hai qualche rimpianto? Perché non sei stato riconfermato a Napoli? La partita che ricordi di più quando giocavi qui...

“Non ho rimpianti. In generale preferisco non averli sul mio passato. A Napoli mi sarebbe piaciuto restarci per diventarne un simbolo.  Credo che oggi i tifosi partenopei si ricordino del mio soprannome: il biondo napoletano. Con la maglia azzurra ho disputato tante gare, quella che rimarrà dentro di me è stato quando ho segnato al mio esordio col Napoli al San Paolo. Fu una gioia indescrivibile”

Hai seguito mai qualche partita del Napoli dal vivo? Conosci qualche calciatore partenopeo? C’è qualche giocatore norvegese che consiglieresti al Napoli?

“Si ho seguito qualche partita in diretta con il mio amico Filippo Fusco. Spero di avere il tempo e la possibilità di venire a casa (Napoli ndr) per vedere come stanno andando le cose nel club migliore d’Italia al momento. Conosco tanti calciatori norvegesi  che potrebbero giocare in Serie A, ma non in una piazza esigente come Napoli. Agli azzurri consiglierei solo campioni e non calciatori normali. Napoli merita solo il meglio”

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