"Pronto, Gian Piero..."

19.11.2017
15:30
Pasquale Cacciola

di Pasquale Edivaldo Cacciola - @PE_Bahia

Un sms a Gian Piero Ventura. Anzi, un videomessaggio. Preferibilmente al minuto 33. Lancio millimetrico di Jorginho dalle retrovie, inserimento tra le linee di Lorenzo Insigne: Napoli in vantaggio. 60 secondi di ritardo causa VAR, tempo necessario per un flash e un'esclamazione inevitabile: "Ma guarda un po', proprio loro". Un sabato sera ironicamente crudele, col destino che sei giorni dopo il dramma sportivo ci mette anche del suo. Come a rimarcare un disastro annunciato ma facilmente evitabile, la dimostrazione che serviva nient'altro che la via più semplice per evitare un suicidio di proporzioni storiche. Andavano applicati appena due principi base contro un avversario tra l'altro mediocre: in primis un modulo idoneo per le caratteristiche dei giocatori, poi semplicemente gli uomini di maggior qualità in campo. Tradotto: via al 4-3-3 perfetto per quell'organico, dentro Jorginho per far girar palla in mediana e spazio a Insigne per spaccare la rocciosa e lenta difesa avversaria. Non lo chiedeva una Napoli di parte, ma un'intera nazione. E la gara di ieri aumenta notevolmente i rimpianti, perché la coppia napoletana ha mostrato tutto quello che mancava a una nazionale ormai priva di emozioni: genialità, fame e freschezza. Verticalizzazioni e lampi di genio per il regista, qualità e imprevedibilità per il fantasista. Entrambi, un tormento per gli avversari. 

Bastava poco, pochissimo. Invece saccenza e caponaggine non hanno permesso all'oramai ex Ct di vedere quello che anche i giocatori in panchina avevano ormai percepito. 0 minuti per Lorenzo Insigne nella gara della discordia, il giocatore simbolo di questo movimento calcistico senza voce in capitolo nella sera in cui ci si giocava mondiale e dignità. Preferito addirittura Bernardeschi al cambio della disperazione, indubbiamente bravo ma senza esperienza internazionale e con una scarsa continuità alla Juventus. Così come Jorginho, convocato solo in extremis e quasi per obbligo. Tutti esclusi, senza motivo. E parlava anche di mancato blocco Napoli. Ora l'anno zero, che indipendentemente dal nuovo Ct dovrà avere una certezza: il talento di Frattamaggiore al centro del progetto. Ripartire si può, si deve. La base di partenza è all'ombra del Vesuvio

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