L'ormai solito vizietto incurabile

23.12.2016
15:50
Leonardo Vivard

di Leonardo Vivard - Twitter @LeonardoVivard

Quella del Napoli sembra stia diventando un’abitudine. Crea tanto, concretizza (comunque non quanto dovrebbe), ma subisce troppo. Specialmente per quanto gli avversari creano. L’indice di pericolosità delle squadre che affrontano gli azzurri è clamorosamente alto. 

Vuol dire che la squadra di Maurizio Sarri non fa arrivare molte volte gli avversari davanti a Reina, ma quando questo accade c’è un’alta probabilità che l’azione si tramuti in goal. Pecca clamorosa, perché vuol dire che le disattenzioni difensive si pagano a peso d’oro.

C’è un pericoloso comun denominatore tra le gare contro Benfica, Lazio, Torino, Sassuolo, Fiorentina ed altre ancora… in tutte queste il Napoli ha subito dopo essere andato in vantaggio. Talvolta lo ha fatto dopo un minuto e addirittura lo ha fatto anche sciupando i tre punti.

A cosa è dovuto? Mancanza di personalità.

Di chi è la colpa? Piuttosto sarebbe meglio parlare di responsabilità e caratteristiche. La gestione del risultato lo è a tutti gli effetti. Allegri ha impartito un metodo alla Juventus di segnare e gestire che aveva anche al Milan. Allegri è migliore di Sarri? Non lo abbiamo detto. Semplicemente se l’uno fa giocare molto meglio la propria squadra, l’altro sa far tramutare un vantaggio in vittoria per la stragrande maggioranza e spesso anche senza subire reti. L’allenatore ex Empoli vuole attaccare, sempre e ad ogni costo. L’altro spesso non attacca con la stessa veemenza nemmeno sullo 0-0. 

Sarà che Allegri è conscio delle qualità dei propri elementi, sicuramente superiori a quelli di Sarri. Ma è nel dna del tosco-napoletano andare all’arrembaggio sempre e comunque. Per gioco, per caratteristica, per indole. E' così. Ed è anche il bello di questo allenatore.

C’è da sottolineare, però, che sicuramente la mentalità dei giocatori fa la differenza. Gente come Bonucci, Marchisio, Buffon, Chiellini hanno esperienza e cinismo per capire meglio le fasi di una partita. Sapere quando è il momento di attaccare e quando è quello di tenere palla spesso fa la differenza tra un goal fatto ed uno subito. “Fin quando la palla la teniamo noi...”

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