Conferenza sarri dopo Napoli-Crotone
Conferenza sarri dopo Napoli-Crotone

Sarri in conferenza: "Futuro? Ho fame e voglio mangiare, ha ragione Insigne: non so cosa farò. Tempo scaduto? Forse c'è il recupero. Nella vita tutto finisce, meglio lasciare al meglio" [VIDEO]

20.05.2018
21:22
Leonardo Vivard

In conferenza stampa Sarri post partita con il Crotone. Le dichiarazioni Sarri Dopo Napoli-Crotone il tecnico azzurro fa un bilancio sulla stagione e affronta l'argomento rinnovo contrattuale.

STADIO SAN PAOLO - Gentili lettrici e lettori di CalcioNapoli24, benvenuti alla diretta testuale della conferenza stampa post partita di Maurizio Sarri. L'allenatore del Napoli parla dopo Napoli-Crotone, ultima gara di serie A. Il tecnico fa un bilancio sulla stagione appena conclusa e soprattutto toccherà l'argomento futuro, circa il rinnovo contrattuale con il Napoli. Di seguito tutte le sue dichiarazioni in diretta. 

CONFERENZA STAMPA SARRI

Dichiarazioni Sarri

Più orgoglio o più paura? 

"E' normale che i tifosi vogliano vincere, ne hanno bisogno. E' una delle poche tifoserie che non lo pretende neanche. Hanno fatto festa perchè hanno vissuto emozioni, non perchè hanno vinto. Devono vincere per 2mila motivi. Resta il rammarico perchè da quando esistono i 3 punti tutte le squadre che hanno superato quota 90 hanno vinto. Qualche anno fa questa squadra è arrivata a 24 punti dalla Juventus. C'è l'orgoglio per la crescita, per un gruppo straordinario. Siamo i primi che arrivano a queste quote e non vincono. 

Non mi hai risposto, chiede un collega:

L'ho fatto apposta, non perchè non so cosa rispondere. Non leggo, non mi interessa. Siamo usciti dalla gara di Firenze e ci siamo resi conto che più di secondi non potevamo fare. Perciò abbiamo deciso di puntare a questo record. Nei prossimi giorni non ne ho idea di cosa farò. Ho fame, voglio andare a cena e voglio dormire, ha ragione Insigne. 

De Laurentiis ha detto che il tempo è scaduto

Quando ho fame mi innervosisco. E quando mi innervosisco mi viene da dire di no a tutti. Non so se il tempo è finito. Non so se ci sarà un po' di recupero. 

Ringraziamento ai tifosi? Sto girando tutti gli stadi europei, ma questo è qualcosa di particolare. Ringraziamento dovuto ad un pubblico che ha dato tutto anche senza vincere. Mi sembrava il minimo. 

Deve parlare con la sua famiglia perché il possibile trasferimento riguarda un paese estero? 

Non so. A Napoli la mia famiglia non c'è in maniera fissa. Sinceramente se dovessi cambiare mi piacerebbe andare all'estero. Non mi piacerebbe passare da questo amore totale verso questa squadra ad un'altra squadra italiana. 

Se resto vorrei avere la percezione di potermi ripetere. Sappiamo tutti che il Napoli ha delle clausole per alcuni giocatori.  Ma di pari livello non li trovi da altre parti se non a prezzi superiori. Se perdi Albiol a 7-8 milioni, visto che vedo pagare difensori 70-80 milioni altri che non valgono Raul, allora mi preoccupo un attimino. Con l'ultimo contratto televisivo in Inghilterra sono cambiate le cose, il prezzo dei giocatori è lievitato in maniera pesante. Ci sono situazioni su cui nemmeno la società può darmi risposte. 

Cori allo stadio, non la spingono a dire un sì per l'affetto ricevuto? 

Il sì è con il cuore. Sono stato amato da questi tifosi e quindi sono stato molto fortunato. E' la squadra che resterà nel mio cuore per sempre. Ma nella vita purtroppo finisce tutto e conviene far finire le storie quando è ancora tutto bello. 

Noi come l'Olanda?

Sicuro, abbiamo perso. Reina? Perdiamo un punto di riferimento importante, tocca 35 palloni di piede a partita. E' una soluzione vitale per uscire dalle pressioni avversarie, perdiamo sia in campo che fuori. Quello è più preoccupante. E' carismatico, di grandissima personalità. Un punto di riferimento per i giovani e per lo spogliatoio. Pronti via si parte subito con una perdita importante. Non finirò mai di ringraziarlo per quanto fatto. 

Parla da allenatore del futuro?

Anche se vado in Cina e parlo di Napoli continuo a dire 'noi'". 

Termina la conferenza stampa

Fonte : dal nostro inviato, Leonardo Vivard
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