"Per lui serve circa un mesetto": la piccola bugia di Sarri e l'eredità linguistica di Benitez

29.09.2016
21:00
Claudio Russo

"Maksimovic ha sempre giocato in una difesa a tre: per lui serve circa un mesetto". Sono passati solo cinque giorni, ma le parole di Maurizio Sarri post-Chievo confermano una delle tante massime lasciate in eredità da Rafa Benitez: il calcio è bugia. Un debutto inaspettato, causato dal problema fisico di Albiol, eppure positivo: altro che mese di tempo, in campo Maksimovic sembrava già aver carpito i segreti della linea difensiva di Sarri. Buono negli anticipi, attento sui contrasti...aiutato, va detto, anche da una prova insufficiente di Mitroglou. "Una serata da ricordare quella di ieri, mancano tante cose ma ci sarà tempo e partite per dimostrare. Io sono pronto": una frase semplice, ma che lascia intravedere piccoli sprazzi di carattere. Quelli che servono per portare sulle spalle la pressione di una maglia e di una piazza non tanto semplice da gestire.

Tante previsioni raccontavano di un inserimento di Maksimovic in campo soltanto dopo la sosta di ottobre. Tutti smentiti, questione di tempo: "Ha dimostrato subito che la perseveranza di Giuntoli era la scelta giusta. Ha anticipato l'esordio di tre giorni, era previsto per il weekend". Lo ritroveremo in campo anche a Bergamo, dato che lo spagnolo ne avrà per un po' e Tonelli, evidentemente, non è ancora ritenuto pronto da Sarri. Etica del lavoro al massimo, per mettersi al pari di Koulibaly ed Albiol: "Faccio il massimo per mettere in pratica ciò che dice Sarri: lo ascolto tanto, faccio ciò che mi chiedono gli allenatori". Un trasferimento arrivato dopo un corteggiamento di quasi due anni, con il rischio di sfumare ancora a causa di...un allarme terroristico: "Sono successi tanti casini il 31 agosto anche con l'aereo, ma alla fine sono contento di esser qui a Napoli". Contento lui, contento Sarri. Anche se ha detto una piccola bugia qualche giorno fa...

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