Pepe Reina intervista Corriere dello Sport
Pepe Reina intervista Corriere dello Sport

Reina: "Via per scelta società! Grato a Sarri, per me ci ha messo la faccia. Scudetto? Napoli lo meritava. Juve potente, forte fuori dal campo!"

26.05.2018
07:40
Redazione

Pepe Reina ha rilasciato una lunga intervista al Corriere dello Sport. Ecco alcuni passaggi evidenziati da CalcioNapoli24.    Reina, faccia

Pepe Reina ha rilasciato una lunga intervista al Corriere dello Sport. Ecco alcuni passaggi evidenziati da CalcioNapoli24. 

 
Reina, faccia lei la sintesi di questi quattro anni napoletani... 
"Sono stati meravigliosi dal punto di vista sportivo e umano. Ho conosciuto gente incantevole e siamo stati capaci, come squadra, di andare vicino a un sogno. Lo avremmo voluto vivere assieme, perché s’è creato un sentimento, tra noi e il pubblico, che avrebbe meritato la più indimenticabile delle conclusioni".
 
Invece quello scudetto lo avete perso a Firenze... 
"Ma sarebbe più giusto dire che la Juventus lo ha vinto la sera prima a Milano. Sono stati più bravi di noi, non solo in campo. Rappresentano una società potente. Forse in Italia soltanto il Milan e l’Inter hanno questa forza".
 
Ripensandoci, vi è mancato qualcosa? 
"Il destino, in quel week-end, ha deciso per noi. A volte mi viene da pensare e mi dico: magari non eravamo abituati a vincere, dunque è venuta meno quella abitudine di prenderci partite sporche. Poi rifletto e mi accorgo che o nove o dieci volte siamo andati in svantaggio e le abbiamo ribaltate. Non c’è una ragione, né me la sono fatta. Ma sono orgoglioso".
 
Scelga il giorno più bello, se ce n’è uno. 

"Tutte le mattine che mi svegliavo con l’odore del caffè. E poi: la bolgia del San Paolo; la prima in Champions contro il Borussia Dortmund; la semifinale di Coppa Italia con la Roma, quando c’era anche Diego in tribuna; e la finale all’Olimpico contro la Fiorentina".
 
Era inevitabile staccarsi, però. 
"Posso capire un club che, con un portiere di 36 anni in scadenza di contratto, faccia la scelta di rinnovare. E’ una filosofia aziendale che va rispettata. Poi è anche vero che i miei rapporti con la proprietà non erano più idilliaci, ma diventa un aspetto secondario".
 
Le facciano un nome, il primo: Rafa Benitez. 
"Il mio mentore, quello che è riuscito a trascinarmi, a Liverpool, su standard di rendimento elevatissimi, ma pure il tecnico che mi ha dato la possibilità di conoscere Napoli. Altrimenti, non sarebbe probabilmente mai accaduto".
 
Il secondo, ovviamente, è Maurizio Sarri. 
"Con lui siamo andati oltre il calcio: ci ha messo la faccia per me e gli dovrò gratitudine. E’ stato paterno negli atteggiamenti, gli voglio bene e gli auguro tutte le fortune che merita un uomo del genere".
 
Napoli è stata definita «tentatrice» e certe sue amicizie sono finite al vaglio di inquirenti e di Federcalcio. 
"Penso di essere trasparente e di poter essere definito assolutamente limpido. Ci sono vicende che non appartengono al mio vissuto. Ho letto e sentito troppe sciocchezze. Io mi sono spontaneamente presentato alla magistratura ordinaria proprio per ribadire la mia assoluta estraneità a tutto ciò che è stato raccontato e che con il calcio e la mia persona nulla hanno a che vedere. Il mio amico Manolo Iengo, l’avvocato che mi segue e mi tutela nel procedimento sportivo, avrà modo di dimostrare chi sia Pepe Reina, ammesso che non si sia capito". 
 

Notizie Calcio Napoli