Che pasticcio Donnarumma: dubbi sul futuro e mercato non di prima scelta hanno convinto Raiola a lasciare Milano

18.06.2017
15:30
Redazione

André Silva e Kessie. Invece che Morata e Fabregas. Passerebbe anche da queste due operazioni di mercato, evidentemente poco gradite a Raiola, parte delle molteplici cause che hanno generato il pasticcio Donnarumma. Secondo Raiola infatti non sono due giocatori di poco più di 20 anni e di belle prospettive a poter far fare il salto di qualità a questo Milan, alla disperata ricerca del quarto posto per accedere alla prossima Champions che garantisce 40 milioni nel bilancio e visibilità internazionale utile per attrarre nuovi sponsor. «Promesse non mantenute», ripetono fonti vicine al procuratore: secondo lui ad aprile, durante i primi contatti per il rinnovo di Donnarumma, il progetto tecnico esposto dalla coppia Fassone-Mirabelli - con tanto di formazione scritta su un tovagliolo di carta - era molto diverso.

Come riporta La Nazione: "Non avrebbe dato garanzie sufficienti in campo ma soprattutto non avrebbe dato garanzie sufficienti sulla solidità finanziaria del nuovo Milan, quello di Yonghong Li e dei soldi prestati da Elliott. Il ruolo del fondo americano avrebbe infastidito non poco Raiola in tutta questa faccenda: il debito di 303 milioni rappresenta per lui una Spada di Damocle troppo pendente e affilata. Con la prospettiva di un nuovo passaggio di proprietà in caso di mancata restituzione di parte della cifra (180 milioni al 11.5% di interesse): il Milan nelle mani di Elliott significherebbe per Raiola una prospettiva grigia, pochi investimenti e tante cessioni. Il portiere era pronto a firmare tanto da aver già scelto un appartamento da 350 mq in via Turati (per altro di proprietà di Samuel Eto’o)".

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