Cragno: "Da Ken Follett a Higuita, ma non sarò come lui. Futuro? Merito la serie A, ma ora testa all'europeo"

19.06.2017
03:00
Redazione
Alessio Cragno ha portato il Benevento in A, rientrerà al Cagliari dal prestito, lo segue già il Napoli. È il portiere dell’Under 21, ma ora gli tocca lasciare il posto a Donnarumma. Ha parlato all'edizione nazionale de La Repubblica: "La mia storia nasce parte da Fiesole. Papà Stefano bancario, mamma Lorella infermiera, mio fratello Andrea attaccante nella Primavera del Livorno, l’anno scorso era in prestito in D alla Fezzanese. Io da piccolo facevo nuoto, ma non mi piaceva stare da solo. A scuola calcio ero l’ultimo arrivato: il portiere aveva la febbre, credo, mi misero al suo posto, non sono più uscito. Ho fatto un po’ di provini, Roma, Fiorentina, per un motivo o l’altro non andavano mai a buon fine. Perché? Senza polemica, dovreste chiederlo a loro. Poi a 16 anni mi ha preso il Brescia. Sono un ragazzo tranquillo. Mi rilasso con i puzzle, leggo Ken Follett. E guardo i vecchi filmati di Higuita, uno fuori dalla normalità, ma non arriverò mai a uscire palla al piede o a fare il colpo dello scorpione. Forse tirerei una punizione o un rigore, in allenamento ci provo, il mio idolo era Batistuta, il mio modello Casillas, per l’eleganza. L’unica follia che faccio è nelle uscite: se devo evitare un gol non ho paura di mettere la faccia dove gli altri mettono il piede. Con lo staff del Benevento rivedo sempre tutti i miei movimenti al video, per capire dove sbaglio: dal vivo non hai sempre la sensazione giusta".
 
E ora dove andrà a giocare?
 
"Penso di aver dimostrato di meritare la A, di poterci stare. Però confesso che sono talmente concentrato sull’Under 21 che ci penserò solo al rientro. E poi fino a ieri praticamente ero dentro ai play-off di B, sono state partite intense, emozioni forti, una dopo l’altra, a Benevento abbiamo fatto la storia, ce ne renderemo conto solo a mente fredda. Contro lo Spezia, nei quarti, ho preso un gol per un errore, una papera, via: tutto lo stadio mi ha applaudito, una cosa incredibile. Io ho chiesto scusa e ho scherzato: volevo solo movimentare un po’ la partita…"
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