Europa, solito tabù: la Juve ci salva dal vuoto totale, poi toccherà alla riforma

19.03.2017
06:00
Redazione

Rieccoci, il solito film: gli altri giocano, noi facciamo le comparse. A scrivere è l'edizione odierna del Corriere della Sera: "L’Europa un tabù era e un tabù resta: è nostra una sola fra le sedici squadre che si giocano la volatona finale di Champions ed Europa League. Il solito disastro. La verità è che il nostro calcio fuori dai confini continua ad arrancare, nelle coppe facciamo una faticaccia del diavolo, i numeri non mentono: ricordato che non vinciamo un trofeo da ormai sette anni, Champions all’Inter nel 2010, e che l’ultima Europa League si chiamava ancora Coppa Uefa (Parma, 1999) fa un certo effetto dover prender nota di come nelle ultime sei stagioni, cioè dal 2011-12 in qua, il record di presenze italiane ai quarti sia tre (2014-15). Un’eccezione, perché un anno fa ai quarti non c’era nemmeno un’italiana, nel 2013-14 una, due nel 2012-13, una nel 2011-12: briciole rispetto alle campagne di altri movimenti nazionali, a partire proprio da quello spagnolo (4 rappresentanti quest’anno) e tedesco, 3".

In Europa il nostro calcio non riesce a superare l’inverno, tranne la solita Juve. Troppo prematura è stata l'eliminazione delle altre: per un motivo o per l’altro quando il gioco si fa duro noi stiamo da un’altra parte.

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