Favini: "Grassi non è all'altezza per ora di Hamsik e Allan, Gabbiadini ha il mancino più bello d'Italia. Su Conti e Sportiello al Napoli..."

29.04.2016
13:40
Redazione

Nome: Alberto. Cognome: Grassi. Età: 21 anni. Costo del cartellino: otto milioni. Caratteristiche tecniche: chissà. D’altronde di lui si conosce ben poco. Zero minuti da quando è a Napoli e lunedì sera al San Paolo ecco l’Atalanta, la sua ex squadra, i colori che ha cucito sulla propria pelle sin da piccolo, all’età di dieci anni, quando è entrato nel settore giovanile da baby talento uscendone da giocatore vero: «Magari debutterà proprio contro l’Atalanta», fa sapere Mino Favini, ex talent scout dei nerazzurri, il “mago” del settore giovanile orobico che del ragazzo di Lumezzane conosce tutto o quasi.E allora, Favini, s’è chiesto come mai Grassi non abbia ancora debuttato con la maglia del Napoli? «È molto strano che non sia riuscito a farsi conoscere dai suoi nuovi tifosi neppure per un quarto d’ora. È stato sfortunato a causa dell’infortunio ma ora è guarito, il peggio è alle spalle. Sarri avrà i suoi buoni motivi e io posso anche capirlo».

In che senso?
«Alberto ha vent’anni e gioca in una grande squadra, per guadagnarsi la fiducia del suo allenatore dovrà sudare tanto. Qualitativamente non è all’altezza né di Hamsik né di Allan. La verità è che si è parlato troppo di lui a gennaio. Grassi non è un fenomeno ma un giocatore positivo».

Cosa intende, lei, per “giocatore positivo”?
«Intendo un giocatore che, nonostante la giovane età, sa già stare in campo, sa come affrontare ogni situazione. La sua dote migliore è la continuità e la semplicità nelle giocate, ma a Napoli può anche essere un handicap perché ci sono giocatori fenomenali in quasi tutti i ruoli. Ripeto, è difficile sostituire centrocampisti simili».

Cosa si augura per il prossimo anno? Vale la pena restare oppure non è da escludere l’ipotesi di un prestito?
«Entrambe le possibilità sono valide. Giocare sarebbe un grosso passo in avanti per mettersi in luce, ma anche stare al fianco dei campioni diventa ugualmente importante perché così si migliora l’esperienza, si cresce tanto, pur giocando meno».

E Gabbiadini, altro ex talento nerazzurro, volerà agli Europei?
«Credo proprio di sì. Conte lo stima e poi nel suo ruolo c’è carenza di alternative. Non ho problemi a dire che è più forte di qualcun altro che fa già parte del gruppo azzurro. Il suo problema si chiama Higuain, un fenomeno. Manolo è il mancino più bello d’Italia, pur giocando poco ha sempre offerto garanzie e a dirlo sono i numeri».

Per il prossimo anno si fa il nome di Sportiello come vice Reina, sarebbe un acquisto intelligente?
«Assolutamente sì. È già pronto per Napoli, bisognerebbe solo conoscere le sue intenzioni. All’Atalanta è protagonista da qualche anno, avrà la pazienza di aspettare il suo momento alle spalle di uno come Reina? Personalmente, crescere con un portiere forte come lo spagnolo credo possa solo fargli bene».

L’ultimo gioiellino dell’Atalanta si chiama Andrea Conti, classe ’94, già accostato al Napoli per l’estate.
«Ecco, lui è un altro giovanissimo ma, a differenza di Grassi, non so se sia già pronto per una piazza simile. Lo conosco bene, è un esterno destro dalle spiccate doti offensive ma con qualche lacuna in fase difensiva: è lì che dovrà crescere e lavorare ancora per poter essere, un giorno, da Napoli».

Fonte : Il Roma
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