Sarri 'pigliatutto', vince anche il premio Bearzot: il Napoli lo blinda, ma Tavecchio lo vede bene in Nazionale

27.04.2017
10:50
Redazione
Vincere non è l’unica cosa che conta, almeno per gli addetti ai lavori del mondo del pallone. Non si spiegherebbe, altrimenti, la meritata valanga di riconoscimenti assegnati nelle ultime settimane a Maurizio Sarri: anche se l’allenatore toscano si avvia a concludere la sua seconda stagione alla guida del Napoli senza avere conquistato alcun trofeo. Ma la qualità del suo calcio continua a fare proseliti, in Italia e ora pure all’estero. Prima la “Panchina d’oro”, strappata al pluridecorato Massimiliano Allegri, al quale non è bastato mettere le mani sul terzo scudetto di fila con la Juventus. Ieri il prestigioso premio intitolato al ct campione del mondo Enzo Bearzot, che una giuria del Coni ha deciso di assegnare al tecnico azzurro (consegna a Roma il 30 maggio) per esaltarne l’inarrestabile scalata delle ultime stagioni. Carlo Tavecchio dichiara, come riporta La Repubblica: "Don Maurizio è un innovatore, ricorda Sacchi. Chissà che non possa esserci anche per lui un futuro da ct della nostra Nazionale..." Difficile che possa accadere, almeno nel breve periodo. Sarri è infatti legato al Napoli da un contratto lungo e molto difficile da interrompere , di cui proprio ieri Aurelio De Laurentiis ha svelato ufficialmente le condizioni: "Confermo che in caso di addio anticipato del nostro tecnico esiste una clausola penale da 8 milioni a favore della società, a partire dal 2018".
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