IL GIORNO DOPO Juventus-Napoli... l'aiutino che scatta, il rigore inesistente ed i gol che si continuano a prendere

01.03.2017
15:00
Redazione

Il giorno dopo Juventus – Napoli è inutile quasi parlare di calcio. Di schemi, di tattiche, di formazioni giuste o sbagliate. Di era meglio quello di quell’altro. Di Sarri e della difesa che continua a prendere goal da azioni d’angolo. E’ inutile discorrere del buon rientro di Milik dal primo minuto. Della bellissima azione tutta tecnica e velocità che ha portato il Napoli in vantaggio. Della buona prova di Rog. Della personalità di Diawara. Di un accigliato Hamsik quando è stato sostituito. Della buona prova di Maggio, tra i migliori, ed è quanto dire. E’ tutto completamente inutile o quasi.

Il giorno dopo Juventus – Napoli è un giorno triste. Non tanto per terza sconfitta degli azzurri nelle ultime quattro gare ufficiali. E’ un giorno triste perché, ancora una volta, all’indomani di una gara contro i bianconeri di Torino, è impossibile non stigmatizzare le decisioni arbitrali che, malgrado alcune scellerate giocate di qualche azzurro, hanno poi comunque finito per condizionare il risultato. Accadde a Pechino, si è ripetuto ieri a Torino. Passano i mesi, gli anni, ma la storia è sempre la stessa: ogniqualvolta sono in difficoltà, scatta l’aiutino piccolo o grande che sia.

Il giorno dopo Juventus – Napoli Dopo il capitombolo interno contro l’Atalanta, gli azzurri erano chiamati ad una reazione. Sarri mescola un pochino le carte. Si rivede Milik titolare. Dal primo minuto anche Rog. A riposo Ghoulam e Maksimovic. Il Napoli il campo lo tiene, il giro palla funziona. Ma conclusioni poche e tutte dalla distanza. Però l’azione del vantaggio, come detto, è da manuale. La finalizzerà Callejon sul “suo” secondo palo dove come da copione si materializzerà come da sempre accade.

Il giorno dopo Juventus – Napoli Il pari subito su rigore – anche questo generoso - ad inizio ripresa, tramortisce un pochino gli azzurri che perdono sicurezze. Poi, da azione d’angolo, l’ennesimo goal subito. Agli avversari basta far girare il pallone, la difesa a zona diviene una difesa di statiche statue. Reina e Koulibaly non si intendono, e il classico uomo che si stacca sul secondo palo finisce per castigarci. Da Caldara ad Higuain. Due reti simili in tre giorni. Solo che il secondo l’ha infilata dentro quasi dalla linea di fondo. Ma è nelle sue corse.

Il giorno dopo Juventus – Napoli. Dalla panchina Sarri ci ha provato con le sostituzioni. Prima fuori Hamsik che di certo non ha brillato, ma uscito lui, il Napoli è scomparso dalla zona nevralgica del campo. Poi dentro il falso nueve per quello vero, certamente affaticato dopo una lunga inattività e solo con scampoli di partita nelle gambe. Cambierà poco. Nel finale si tornerà al centravanti vero con l’ingresso di Pavoletti. Cambierà ancora di meno.

Il giorno dopo Juventus – Napoli. Tra la girandola di sostituzioni, il doppio episodio che condizionerà gara e risultato. Nei sedici metri bianconeri vola per le terre Albiol agganciato sul piede d’appoggio. Ripartenza Juventus e Reina toccherà nettamente il pallone nel contrasto con Cuadrado. Rimedierà un giallo e un rigore contro assolutamente inesistente. Questo è quanto spesso e volentieri accade quando si gioca contro la Juventus. Niente di nuovo. Il Napoli esce sconfitto. Subisce tre reti. Tutte da calcio da fermo. Peccato che due di quei tiri non si sarebbero dovuti tirare.

Stefano Napolitano

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