Il giorno dopo Napoli – Fiorentina...Il silenzio, l'errore di comunicazione ed il cinquantino di Insigne

16.09.2018
11:30
Redazione

Il giorno dopo Napoli – Fiorentina. Malgrado un San Paolo semivuoto, i pochi presenti suonano la carica e spingono la squadra dopo la debacle

Il giorno dopo Napoli – Fiorentina. Malgrado un San Paolo semivuoto, i pochi presenti suonano la carica e spingono la squadra dopo la debacle di Genova. Urgeva tornare alla vittoria per la classifica ma anche e soprattutto per spegnere le eccessive polemiche seguite alla sconfitta contro la Sampdoria. Il Napoli ne verrà a capo al termine di una gara non certo bella ed esaltante con poche emozioni, ma mai come ieri contavano solo ed unicamente i tre punti. Resta la tristezza di uno stadio con pochissimi spettatori e la sensazione che tutto questo clima che si è creato non giovi ad Ancelotti e ai calciatori. Quando si è a capo di un’azienda che si basa sulla passione e l’amore della gente, bisognerebbe capire che la comunicazione
è basilare.

Il giorno dopo Napoli – Fiorentina. Che sia un’esigenza o un imperativo ancora non si è capito. Ma il turn over sarà il liet motiv di questa stagione. Ieri riposo per Albiol e Milik e altra chance in porta per Karnezis. Si accomoda in panca Ospina, non fortunato e brillante contro Milan e Sampdoria. Per lui cinque tiri e cinque reti subite. Ieri, per il portiere greco, solo normale amministrazione, un paio di rinvii sbagliati e una parata scomposta con tuffo inutile e neanche bello da vedere su di una conclusione da distanza siderale.

Il giorno dopo Napoli – Fiorentina. Dopo i primi quindici minuti con ritmo alto alla ricerca del goal che possa sbloccare la partita, il Napoli cala di intensità, la Fiorentina si adegua e la prima frazione scivola via senza particolari emozioni. Nota positiva, gli azzurri non subiscono goal nei primi 45 minuti, finora era sempre accaduto nelle tre precedenti uscite in campionato.

Il giorno dopo Napoli – Fiorentina. La ripresa inizia come il primo tempo. La squadra si alza spesso compatta per dare continuità all’azione d’attacco, purtroppo non sempre ci riesce. Si ricordano tanti, troppi appoggi imprecisi. Si improvvisa tanto, forse troppo. Si aspetta la giocata del singolo che spesso arriva, come le percussioni di Zielinski e Allan ma con conclusioni fuori misura. Ci penserà Milik a premiare l’attacco alla profondità di Insigne. Arresto e tiro ad incrociare del “24” azzurro. Palla nell’angolo e niente da fare per Dragowoski. Per l’attaccante azzurro goal n° 50 in serie A. Inesistente la reazione viola. Gli azzurri controlleranno match e risultato senza particolari affanni e incamereranno i tre punti, certamente meritati perché se non altro, rispetto agli uomini di Pioli, almeno a tratti, la gara hanno provato a farla.

Il giorno dopo Napoli – Fiorentina. Restano i tre punti, uno stadio malinconicamente quasi vuoto, e ancora tanti problemi d risolvere. Le sei reti subite in tre partite hanno sicuramente condizionato l’approccio alla gara. Il pressing alto degli attaccanti non sempre è accompagnato dai centrocampisti che spesso sono rimasti a presenziare la linea mediana per aiutare i difensori con il risultato che la squadra è apparsa spaccata in due. Ieri per la prima volta, porta inviolata e quando non si subiscono reti, con gli avanti che si ritrova il Napoli, è facile che poi le partite si riescano a vincere. Tra le note positive, il recupero di Insigne, la crescita in attenzione di Koulibaly e il moto perpetuo di Allan che però certe volte esagera perdendo palloni velenosi. Tra quelle negative, la condizione di Mertens che va certamente recuperato, il Napoli ha bisogno anche dei suoi goal. 

Fonte : di Stefano Napolitano
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