Il giorno dopo Samp-Napoli... l'equivoco non da poco, le pezze a colori di Callejon e Ospina corpo estraneo

03.09.2018
11:00
Redazione

Il giorno dopo Sampdoria – Napoli. Si racconta della prima sconfitta della stagione. E anche pesante. Non riesce l’impresa della terza rimonta

Il giorno dopo Sampdoria – Napoli. Si racconta della prima sconfitta della stagione. E anche pesante. Non riesce l’impresa della terza rimonta stagionale. Del resto non si possono sempre concedere reti di vantaggio agli avversari e poi pensare di piazzare sempre le rimonte. Sei reti subite in tre partite sono un’enormità. Da questo punto di vista c’è da invertire immediatamente la rotta.
 
Il giorno dopo Sampdoria – Napoli. Due cambi per Ancelotti. La prima volta di Callejon in panchina e spazio a Verdi. Panca anche per Hamsik, al suo posto Diawara che giocherà un primo tempo troppo schiacciato a protezione dei due centrali e il Napoli in mezzo al campo si ritroverà in inferiorità e soffrirà non poco. Non mancano piede e dinamismo a Verdi, ma la duttilità tattica di Callejon è inarrivabile. Spesso lo spagnolo mette “pezze” anche agli errori di posizione di Hysaj e si propone per il primo scarico dell’albanese che quando ha il pallone tra i piedi spesso sullo spagnolo si appoggia.
 
Il giorno dopo Sampdoria – Napoli. In avvio di gara, un paio di minuti brillanti degli azzurri, poi, il buio. Sotto nel più banale dei contropiedi. Angolo per il Napoli, tutti avanti. Coperture non effettuate e prateria per Saponara a Defrel che indovinerà un missile all’incrocio. Nessuna reazione e altra rete blucerchiata. Difesa posizionata male e raddoppio confezionato.
 
Il giorno dopo Sampdoria – Napoli. All’intervallo, Napoli sotto di due e tutti o quasi assenti. Tranne Allan che sembra aver giocato da solo contro tutti. Negli spogliatoi Ancelotti decide per il doppio cambio. Fuori Verdi e Insigne.Dentro Ounas e Mertens. Di fatto cambia gli esterni. Il franco algerino ci mette corsa e impegno e insieme a Mertens suona la carica. Se non altro nei primi venti minuti della ripresa il Napoli ci prova anche perché peggio della prima frazione non si poteva fare.
 
Il giorno dopo Sampdoria – Napoli. La magia di Quagliarella chiude di fatto la gara. Fallisce la prova turn over del mister. Pessimo l’approccio alla gara. Pressing non sempre coordinato ed organizzato. Troppo spesso gli avversari escono con il pallone trovando voragini a centrocampo. Insigne è apparso svogliato, giustamente sostituito. Un paio di volte ha alzato la testa, ma non ha trovato il taglio di Callejon. Milik mai presente nel cuore dell’area avversaria. Impalpabile Zielinski. Si aspetta ancora la prima parata di Ospina che al momento appare un corpo estraneo alla squadra: non parla e non chiama una posizione. Alla tecnica di Mertens e alla sagacia tattica di Callejon al momento non è facile rinunciare.
 
Il giorno dopo Sampdoria – Napoli. L’equivoco non è da poco. Pare sia urgente, quasi un imperativo, liberarsi dal come si è giocato negli ultimi tre anni. E ci può anche stare. Ma si decidesse in fretta come giocare. Se si portano tanti uomini nella metà campo avversaria, quando si perde palla, o si rientra tutti e subito o si parte immediatamente al recupero palla. Ieri non si è fatto né l’uno né l’altro. O meglio, qualcuno provava a recuperare palla, ed altri rientravano. La linea di difesa si abbassava troppo e in mezzo al campo restava il solo Allan contro tutti con il risultato che i modesti centrocampisti della Sampdoria ci hanno sguazzato a loro piacimento. Non osiamo immaginare quando si affronteranno squadre con giocatori tal tasso tecnico certamente superiore a quello degli uomini di Giampaolo cosa posa accadere. I risultati positivi conseguiti contro Lazio e Milan, giunti a capo di rimonte, hanno di fatto mascherato più di un problema. La sosta capita a proposito. Ci sarà da lavorare e non poco. La squadra necessita di una sua fisionomia. In tanti ieri hanno dato l’impressione di non saper cosa fare. 
Fonte : Stefano Napolitano
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