Pelillo... nell'uovo - Affanni di fine ciclo...

06.11.2017
12:00
Redazione

Il secondo ciclo di ferro degli azzurri si chiude con la "frenatina" di Verona. Una prestazione poco brillante era, in realtà, già nell'aria in casa partenopea. L'infortunio di Ghoulam ha rallentato la catena sinistra degli azzurri, la zona dove il Napoli riesce ad essere più pericoloso. Mario Rui non ha la spinta e la fisicità dell'algerino e ha bisogno di raggiungere i minuti giusti nelle gambe per assicurare un rendimento soddisfacente. A questo fattore si aggiunge la scarsa brillantezza degli uomini fondamentali della fase offensiva. Dietro i 17 tiri totali con soli 5 nello specchio, si nasconde la condizione non ottimale di Callejon, Hamsik e, soprattutto, Mertens. Sul banco degli imputati è finito un po' Maurizio Sarri, reo di non aver saputo sfruttare al meglio la rosa per evitare di arrivare in fondo al ciclo non al meglio.

Analizzando l'organico, Mertens è orfano di Arek Milik ed è costretto a giocarle tutte, mentre Callejon e Hamsik non hanno dei reali alter ego sotto il profilo tattico. Giaccherini è un'alternativa di Insigne e poco si adatta sulla destra. Ounas avrebbe, probabilmente, meritato più spazio, ma anche lui appare più simile al fantasista di Frattamaggiore piuttosto che allo spagnolo.

Sul centrocampo, delude un po' Zielinski. Il polacco non partecipa in maniera ottimale alla fase passiva e per un centrocampista è un limite enorme se non si hanno le eccellenti qualità di Iniesta. Va aggiunto che la zona sinistra della mediana, dove staziona il capitano, sarebbe più consona alle sue caratteristiche più offensive. Il vero Hamsik, in realtà, si vede a sprazzi quest'anno. Lo slovacco cala vistosamente nella seconda parte delle gare e Sarri l'ha quasi sempre sostituito proprio con Zielinski. Allan è l'unico incontrista maturo dell'organico del Napoli ed elemento imprescindibile. Bene ha fatto Sarri a schierarlo quasi sempre. Poco si è visto il giovane Rog, la cui irruenza stava costando punti a Ferrara, dove anche Diawara fu protagonista in negativo. Anche quando Chiriches sostituisce Albiol la difesa non è la stessa e pure è stato fatto.

Nonostante il Napoli in versione turnover non sia lo stesso e gli elementi più importanti non hanno ricambi adeguati, la squadra resta prima. Alla fine del ciclo di sette gare in venti giorni è arrivata senza energie anche la Juventus, che ha penato per battere l'umile Benevento. Il ciclo azzurro è stato, però, quello più impegnativo. I partenopei hanno incrociato due volte il City, la squadra più forte d'Europa in questo momento, poi l'Inter e la Roma all'Olimpico, senza perdere il primato e restando aggrappati alla qualificazione in coppa. Va, inoltre, aggiunta la perdita di Milik e Ghoulam.

Il bilancio per Sarri e i suoi resta, pertanto, fortemente positivo. Al club il compito di sistemare le seconde linee per dare un'alternativa valida e consona tatticamente a Mertens e Ghoulam, cercando di sistemare in uscita coloro che non trovano spazio. Inglese non è certamente l'elemento più adatto a dare respiro al belga. Quagliarella è l'uomo giusto tatticamente per l'attacco. Una suggestione, al momento, ma gennaio è lontano e Giuntoli ha tempo per lavorare in entrata e in uscita... Vedremo..

Fonte : di Marcello Pelillo per CalcioNapoli24
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