Pelillo... nell'uovo - Tra gol e messaggi, Carlo si prende il Napoli...

27.08.2018
14:30
Redazione

Il Napoli perde il pelo ma non il vizio. Una squadra a due facce vince ancora in rimonta come una settimana fa. Un'abitudine che gli azzurri ereditano dal

Il Napoli perde il pelo ma non il vizio. Una squadra a due facce vince ancora in rimonta come una settimana fa. Un'abitudine che gli azzurri ereditano dal passato e che, probabilmente, appartiene a questo gruppo di giocatori. Dovrà lavorarci Ancelotti con la sua enorme esperienza. Il tecnico, lesto e lungimirante nei cambi, ha dato un apporto incisivo alla rimonta. L'inerzia della partita, come spesso accade in questi casi, cambia per un episodio o, più semplicemente, per un gol. Il sinistro di Zielinski ha fatto da spartiacque alla gara degli azzurri. La spinta del pubblico e la prontezza di Ancelotti nel cavalcare l'onda positiva dei suoi hanno creato i presupposti per il capovolgimento. L'innesto della quarta punta, Mertens, ha messo ancor più pressione al Milan che è crollato sotto i colpi azzurri. Il doppio volto dei partenopei è stato un po' lo specchio del San Paolo, silenzioso prima e trascinante nella ripresa. Lo stesso Ancelotti, in conferenza, ha acceso i riflettori sulle emozioni trasmesse dal pubblico, considerate tra i motivi principali della sua scelta. - Qui per vivere emozioni, il Napoli è dei tifosi e della società - afferma il mister, come a voler indicare quell'unione necessaria per raggiungere gli obiettivi. Un amalgama messo in discussione da diverse settimane e che non può giovare. Al centro della vicenda non può che esserci il produttore, le cui parole verso varie componenti dell'ambiente calcio, al quale è necessariamente in contatto, mostrano forti segnali di insofferenza. A prescindere dal merito delle questioni, il patron non appare sereno quando parla di tifosi, stadio, città e lega calcio. Come se fosse stanco di convivere con determinate componenti. Come se volesse gratificazioni che non trova e manifesta a modo suo il disappunto. Tuttavia, per quanto possa essere un business, il calcio rimane uno sport e in quanto tale, esiste per regalare sorrisi, emozioni, piacere che dovrebbero appartenere a tutti i protagonisti. Il calcio, come tutti gli sport popolari, ha la capacità di unire persone che nella vita di tutti i giorni pensano e vivono in maniera diversa, o addirittura opposta. Probabilmente, in quelle parole ricche di opportuna diplomazia del mister, si nasconde un messaggio, un auspicio. Il Napoli è dei tifosi e della società - afferma Carlo, come dire - e il resto mettetelo voi... Vedremo...

Fonte : Marcello Pelillo per CalcioNapoli24.it
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