Dries Mertens e le sue esultanze contro Lazio, Roma e Benfica
Dries Mertens e le sue esultanze contro Lazio, Roma e Benfica

Dalla pipì al bicchier d'acqua dell'Olimpico, oltre ai baci napoletani, cuori e il gesto alla Totò: tutte le pazze esultanze di Mertens! [VIDEO CN24]

21.09.2017
20:30
Manuel Guardasole

di Manuel Guardasole - Twitter: @MGuardasole

Dries Mertens è diventato un centravanti vero, un bomber indiscutibile se pensiamo ai 23 gol fatti nelle 24 partite giocate dal belga nell'anno solare 2017. E lo è diventato anche per il modo di esultare! Certo, se fai l'esterno offensivo e la tua principale abilità è mettere in porta i compagni e ubriacare gli avversari con i tuoi dribbling non ti devi troppo preoccupare di come esultare ad ogni tuo gol. Se poi nell'ultimo anno, compreso quest'inizio di stagione, fai 41 gol (34 nella stagione 16/17 e 7 in questo inizio) inizi a pensarci un po' in più, ma non troppo. "Un gol alla Maradona? Lasciamolo stare Diego. L'esultanza contro la Lazio significa "Facile come bere un bicchier d'acqua"? E' una cosa fra me e i miei amici, mi piace fare delle stupidaggini dopo i miei gol!". E se lo dice Dries, al termine di Lazio-Napoli, ci crediamo...ma soprattutto analizziamo i precedenti. E scopriamo che di esultanze pazze, romantiche, rabbiose, simpatiche il belga ne ha fatte tante in questi anni al Napoli...

DRIES MERTENS, VIAGGIO NELLE ESULTANZE DEL BELGA

  • ROMA ISPIRAZIONE. Partiamo proprio dall'esultanza di ieri: Mertens fa un gol incredibile alla Lazio all'Olimpico ed è...come bere un bicchier d'acqua per il belga che, nonostante lo neghi ai microfoni delle tv dopo il match, esulta bevendo e poi ai compagni, come rivelato da Koulibaly, dice di non aver fatto chissà quale gol. Intanto il paragone con il gol di Maradona dell'85 è realtà.

    Ma Roma l'ha sempre ispirato a quanto pare, con un'altra pazza esultanza all'Olimpico, questa volta contro la Roma: la più celebre forse, la ricorderete, per il gesto (criticatissimo) di far la pipì vicino la bandierina, lo scorso anno nel successo in trasferta del Napoli e i tre punti pesantissimi conquistati contro una diretta concorrente. Il belga aveva anche zittito portando il dito alla bocca il pubblico romanista prima di portarsi vicino la bandierina. "A me piacciono i cani, ho un cane a casa e non sapevo come esultare. Mi dispiace se a Roma hanno pensato diversamente, mi piace esultare in modo strano", dichiarò Dries a Premium Sport.
     
  • IL MERTENS ROMANTICO. E' ormai acqua passata, vista la situazione non esaltante con la compagna Kat, ma Dries è sempre stato un romanticone, anche nelle esultanze: è celebre l'esultanza col gesto del cuore con le due mani per l'attaccante belga, già nei primi anni di Napoli (in un Napoli-Lazio al San Paolo con un gol capolavoro della stagione 2013/14), poi ripetuta spessissimo. Besiktas, Palermo e Empoli la scorsa stagione, tanto per fare degli esempi.

    E poi il romanticismo viene accantonato, ma prima altre due esultanze spettacolari: prima in Napoli-Pescara 3-1 del 15 gennaio 2017 il belga esulta formando un cuore sulla telecamera (complici l'alito e il clima gelido) e mandando un bacio, poi in Napoli-Real Madrid firma il pesantissimo gol dell'1-0 che fa sognare il San Paolo andando a baciare la telecamera. Pochi giorni dopo però inizia a circolare la notizia della rottura con Kat e quest'esultanza non la vedremo più.
     
  • BELGA-NAPOLETANO. L'amore per Napoli è stato dimostrato a più riprese, anche nelle esultanze: nella scorsa stagione contro il Benfica, ma anche in Sassuolo-Napoli e a Firenze contro la Fiorentina, Dries Mertens ha baciato lo stemma del club partenopeo, mostrando la passione viscrale e quel qualcosa in più che lo fa rendere in questa piazza. L'aveva però già fatto in un Napoli-Udinese della stagione 2014/15.

    Così come, dopo il cucchiaio capolavoro in Napoli-Torino 5-3 dello scorso 18 dicembre 2016 il belga si era portato sotto la Curva B battendosi forte la mano sul petto e sullo stemma azzurro.

    E poi come dimenticare il gesto alla Totò, con la complicità di Arek Milik in un Hertha Berlino - Napoli della scorsa estate, precisamente l'amichevole estiva del 13 agosto 2016. Il particolare gesto, che richiama uno di quelli spesso ripetuti da Totò, non sappiamo quanto sia voluto o meno ma il paragone ci sta tutto per l'esultanza che i due hanno ripetuto sia in occasione del gol di Arek che nel 4-1 di Dries.
     
  • MERTENS (TROPPO) RABBIOSO...In negativo, spesso, ma anche in positivo con un'altra esultanza che ha ripetuto spesso, l'ultima volta contro il Benevento per la rete del 6-0: salta più in alto che può e tira su il braccio con grinta e cattiveria, spesso accompagnando il gesto con un potente grido.

    Quelle negative pur vanno sottolineate: ricorderete la rabbia nel 2-0 di Napoli-Palermo, alla decima giornata del campionato 2015/16, quando spesso Sarri lo schierava nella ripresa subentrando a Insigne e non ne era felicissimo. Il belga segna il raddoppio, El Kaddouri ed Allan vanno ad abbracciarlo ma il belga li allontana ed esplode in un rabbioso grido di liberazione

    E poi la più recente mancata esultanza di Bologna: tanti l'han presa come la consapevolezza di andare in panchina contro lo Shakhtar (che potrebbe anch'essere), ma il belga potrebbe semplicemente essere in quel momento innervosito per aver ricevuto pochissimi palloni giocabili fino a quell'istante. Anche se poi il campione che è l'attaccante azzurro ha segnato alla prima occasione utile.
     
  • DUE ESULTANZE SINGOLARI.... sempre a Bologna, ma entrambe nel 7-1 della scorsa stagione: prima al 33' batte Mirante su punizione ed esulta 'scoccando una freccia' come un vero e proprio arciere e nel suo caso cecchino da calcio da fermo, poi al 43' segna ancora ma nel dribblare il portiere e batterlo a rete cade rovinosamente sulla spalla e la sua esultanza è smorzata dal dolore a quella zona del corpo che continua a toccarsi.
     
  • MERTENS CHE FA GRUPPO...in tre occasioni: nella vittoria per 4-2 a Genova con la Sampdoria, 21esima giornata della stagione 2015/16, il belga segnò e fece scattare l’abbraccio di gruppo a Chalobah: l’inglese era appenato tornato in squadra dopo la morte della madre. Un bel gesto, sicuramente da sottolineare. 

    Così come quello in Napoli-Udinese, alla 32esima dello scorso campionato, quando Drie si inchina a Jorginho per l'assist perfetto che trova il belga in profondità e sul filo del fuorigioco, mettendolo a tu per tu con Karnezis. C'è poi infine un'altra esultanza da ricordare, perchè portò in bacheca al Napoli la certezza di un altro trofeo: il belga firmò la rete del 3-1 nella finale di Coppa Italia contro la Fiorentina e ad esultare con Mertens arrivò l'intera squadra e l'intera panchina del Napoli, Reina compreso che i catapultò addosso ai compagni.

Dries Mertens ama queste stupidaggini, così come i tifosi amano vederlo segnare. E la speranza è che, chissà, il belga ci regalerà altre esultanze da ricordare...

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