Federico Aldrovandi, bandiera dei tifosi della SPAL
Federico Aldrovandi, bandiera dei tifosi della SPAL

"Federico Ovunque". Gli ultras di Napoli e Spal contro gli abusi della Polizia [FOTOGALLERY]

18.02.2018
07:00
Lorenzo Sorianiello

Anche la Curva A del Napoli ha aderito all'iniziativa con uno striscione (in foto)

E' la notte del 25 settembre 2005 quando Federico Aldrovandi, un giovane diciottenne dalle folte sopracciglia, viene visitato, già morto, dalla prima autoambulanza giunta in viale Ippodromo a Ferrara. Attorno al suo corpo martoriato, quattro agenti di Polizia a cui le indagini successive condotte dalla magistratura attribuiranno la responsabilità del brutale assassinio.

Una sentenza definitiva finirà per condannarli a 3 anni e 6 mesi di carcere per “omicidio colposo”, pena successivamente ridotta dal decreto svuota-carceri. Non sarà mai chiarito, però, come l'attenuante della “colposità” possa essere risultata compatibile con le 54 lesioni sul corpo di Federico, con i due manganelli che gli hanno spezzato adosso e con le intercettazioni telefoniche tra gli agenti in cui si dicevano “lo abbiamo bastonato di brutto per mezz'ora.

Da qualche anno quegli agenti sono tornati in servizio e questa storia è caduta a lungo nel dimenticatoio. Una storia di abusi in divisa, tornata alla luce in Italia grazie alla tifoseria organizzata della SPAL, che ogni domenica allo stadio espone una enorme bandiera azzurra raffigurante il volto di Federico, per gli amici “Aldro”.

Caccia alle streghe

Eppure a qualcuno sembra non andare a genio. E' assurdo, ma da un paio di mesi a questa parte è cominciata una vera e propria caccia alle streghe: chiunque allo stadio introduca, o tenti di introdurre, vessilli recanti l'immagine di Federico o striscioni in suo onore, viene sistematicamente multato. In prima fila, forcone alla mano, il Giudice Sportivo, che ha descritto il volto di Federico come “provocatorio nei confronti delle forze dell'ordine". Nessuna pietà: già moltissimi tifosi sono rimasti vittime di questa incomprensibile campagna di repressione. Multe di migliaia di euro sono state emesse ai danni dei tifosi di Torino, Sampdoria, Parma e Siena; moltissimi altri sono stati bloccati ai tornelli degli stadi. Anche i tifosi del Bologna, in trasferta allo stadio San Paolo, si sono beccati una sanzione pecuniaria salatissima.

Federico Ovunque

Per fortuna, però, il mondo ultras ha messo da parte le rivalità per unirsi in un coro unico: “Federico Ovunque”. L'iniziativa, lanciata da ACAD (Associazione contro gli abusi in divisa), ha già raccolto moltissimi consensi e in tutta Italia le tifoserie organizzate si stanno impegnando a trasgredire le direttive delle Questure per ricordare Federico negli stadi. Anche la Curva A del Napoli ha aderito all'iniziativa con uno striscione (in foto) esposto in occasione del match contro la Fiorentina dello scorso 10 dicembre.

Un messaggio di solidarietà e fratellanza che speriamo si è ripetuto anche in occasione della gara di questo pomeriggio tra Napoli e Spal (con una pezza apparsa in Curva B), affinché lo sguardo di Federico possa sgretolare ancora le iprocrisie di chi vorrebbe far cadere nell'oblio la violenza di stato. Federico Ovunque, perché per mostrare la vita non servono preavvisi né autorizzazioni.

di Lorenzo Sorianiello (Twitter: @LorenzoSor)

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