Allan, Marek Hamsik, Maurizio Sarri e Jorginho
Allan, Marek Hamsik, Maurizio Sarri e Jorginho

Il bello, l'anonimo e lo stanco: cosa succede?

11.09.2017
11:00
Claudio Russo

Peccato non abbia potuto parlare Maurizio Sarri, nel post-partita di Bologna-Napoli. Avrebbe potuto dire la sua su una vittoria mentalmente importante per la squadra: terza su tre, terzo modo differente di vincere. Col Verona il solito Napoli, con l'Atalanta una squadra che crea e rimonta, con il Bologna una squadra che crea poco e si dimostra cinica.

DUE SU TRE

Avrebbe potuto dire la sua, Maurizio Sarri, sulle scelte del centrocampo. Perchè nonostante lo 0-3, si può tranquillamente dire che due scelte su tre nel reparto, col senno di poi, si sono rivelate errate o quantomeno sfortunate. Tutti si aspettavano Jorginho in panchina, con Diawara dal primo minuto, o anche lo stesso Marek Hamsik che avrebbe potuto lasciare spazio a Piotr Zielinski. Invece no, in campo ci sono andati loro due con prove insufficienti.

IL BELLO

Irresistibile, inarrestabile, un carrarmato verdeoro. L'Allan di questo inizio di stagione è uno dei calciatori più in forma dell'intero Napoli. Fisicamente già in ottima condizione, con una rabbia agonistica che lo ha portato a sradicare palloni dalle gambe degli avversari e ad essere sempre presente nei contrasti (in rosa è l'unico vero interditore). Farne a meno, in questo momento, sarebbe follia. Rischia, però, di essere sacrificato sull'altare di Hamsik: con Diawara in campo non è semplice vederlo, più facile che possa lasciare spazio a Zielinski in modo da avere sempre un interditore e due compagni maggiormente creativi.

LO STANCO

Al momento delle formazioni, ha fatto sgranare gli occhi ad un bel po' di persone. Ma come, Jorginho titolare? Contro l'Atalanta aveva fatto intravedere poca lucidità dal punto di vista fisico, complice anche un pressing asfissiante. Ieri sera, nulla di nuovo: atleticamente sembra agli antipodi rispetto ad Allan, e se non girano le gambe - lui che fa della velocità di tocco e di passaggio un tratto fondamentale - rischia di fornire poco contributo alla squadra. Vederlo ancora in campo a Kharkiv contro lo Shakhtar Donetsk, con un Diawara più fresco, sarebbe stranissimo.

L'ANONIMO

Eccolo, il punto dolente. Marek Hamsik nelle ultime quindici partite col Napoli ha subito quattordici sostituzioni, cinque su cinque nella stagione appena iniziata. 59-66-63-58-62: non è il lotto, bensì il minuto in cui Maurizio Sarri ha deciso di tirare fuori il capitano. Che, finora, non ha espresso grandissime prove. Fisicamente giù, incapace certe volte di dare un contributo tangibile alla squadra. Per Sarri è fondamentale, ma finora non ha giustificato l'utilizzo ossessivo dal primo minuto. Ma a Donetsk - scommettiamo? - ci sarà eccome. Per la gioia di Zielinski, nettamente più in forma di Marek. Nel triennio Sarri, Hamsik ha preso la via della doccia prima del termine in 52 occasioni sulle 98 partite iniziate.

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