
Napoli Basket, Generazione Vincente Academy e Paideia rispondono a Graded: cessione delle quote nel rispetto dello statuto, non c'era prelazione
Lo scorso 10 maggio la S.S. Napolibasket srl ha comunicato il trasferimento delle quote azionarie di proprietà delle famiglie Amoroso e Tavassi alla società Napoli Basketball LLC, società guidata dalla cordata internazionale con sede a New York rappresentata da Matt Rizzetta, imprenditore italoamericano nonché presidente del Campobasso FC e Daniel Doyle, noto imprenditore americano con radici campane, insieme ai soci decorati nei vari settori imprenditoriali tra cui Vincent Beni e Robert Wood, entrambi con sede a Sarasota, Florida.
Nella giornata di ieri Graded Holding S.r.l. - con una quota di minoranza - ha diramato un comunicato, firmato da Vito Grassi come amministratore unico, con cui ha reso noto di aver depositato ricorso contro l’avvenuto trasferimento delle quote di S.S. Napolibasket S.r.l. rispettivamente detenute da Generazione Vincente Academy S.r.l. e Paideia S.r.l.:
«La società Graded Holding comunica che ha depositato ricorso contro il trasferimento di quote da parte degli altri due soci alla neocostituita Napoli Basketball Usa LLC con sede in Wilmington (Delaware) e nei confronti della stessa Napoli Basket Srl per il mancato rispetto del diritto di prelazione nonostante sia stato regolarmente esercitato. Il ricorso è rivolto a tutelare la seconda attività sportiva più amata dalla città e tornata alla ribalta dopo quasi vent’anni di oblio. Impresa compiuta raccogliendo la squadra dalla serie B per riportarla nella serie maggiore dove staziona in continuità da quattro anni conquistando anche il prestigioso trofeo della Coppa Italia».
«Il tutto unicamente attraverso l’impegno e la dedizione di imprenditori locali che intendono proseguire la sfida intrapresa raccogliendo il testimone da chi, eventualmente, voglia fare un passo indietro.
Imprenditori che pur di conservare la natura napoletana della società hanno reso possibile un’offerta migliorativa del 20% rispetto a quella arrivata da Oltreoceano. Pertanto, piuttosto che cedere parte di questo patrimonio cittadino ad attori esterni e lontani, è possibile proseguire nel progetto con protagonisti locali, in armonia con la volontà di crescita di una città sempre più competitiva nel panorama globale, sempre più infrastrutturata e che anche nello sport sta esprimendo i suoi valori più alti come dimostra il riconoscimento internazionale di disputare qui la America’s Cup appena dopo essere stata nominata Capitale Mondiale dello Sport 2026»
Le società GEVI Academy e Paideia, a distanza di nemmeno 24 ore, hanno diramato un altro comunicato di risposta per precisare quanto segue.
"La cessione delle rispettive partecipazioni in NapoliBasket è avvenuta nel pieno e assoluto rispetto della legge e del vigente statuto della Società, pubblicamente disponibile, che non contempla alcun diritto di prelazione.
Quella di Graded è, a ben vedere, un’iniziativa ispirata dalla volontà di ostacolare la nuova gestione che viene incredibilmente accusata di essere “straniera” e non “partenopea”, ma che ha già manifestato la volontà di sostenere il NapoliBasket con un progetto di ampio respiro.
GEVI Academy e Paideia prendono atto che Graded, sprovvista di qualsiasi argomento di merito, ha deciso di avviare una battaglia mediatica, peraltro dando diffusione pubblica a una controversia che non è ancora oggetto di alcuna notifica formale alle parti coinvolte (che ne hanno appreso proprio tramite il comunicato stampa). GEVI Academy e Paideia non intendono assecondare tale battaglia mediatica che rischia di nuocere al NapoliBasket e, di riflesso, a tutta la straordinaria comunità sportiva che sostiene il NapoliBasket con grande orgoglio.
GEVI Academy e Paideia - consapevoli di aver agito con totale trasparenza e correttezza - orienteranno ogni propria condotta futura, come già fatto, alla tutela dei primari interessi del Napoli Basket e della citata comunità sportiva, e sono pronte a difendere in giudizio, laddove occorresse, le proprie azioni con piena fiducia negli organi coinvolti"
L’articolo 6 dell’atto costitutivo non prevede diritto di prelazione per i soci, ma stabilisce che
“...il socio che intende vendere o comunque trasferire la propria partecipazione dovrà comunicare la propria offerta a mezzo lettera raccomandata all’organo amministrativo: l’offerta deve contenere le generalità del cessionario e le condizioni della cessione, fra le quali, in particolare, il prezzo e le modalità di pagamento. Competente a pronunciare il gradimento è il Consiglio di amministrazione, che decide con deliberazione a maggioranza assoluta dei suoi membri. […] In ogni caso, se entro il termine di trenta giorni dal ricevimento della richiesta di gradimento non pervenga al socio richiedente alcuna comunicazione, il gradimento si intenderà concesso ed il socio potrà trasferire la partecipazione”