Napoli Basket, presentato coach Valli: "Scelta folle ma lucida, non sono un mago ma credo alla salvezza! Difficile dare tempi di recupero su Green"
Si è tenuta questa mattina nella sede della S.S. Napoli Basket di Viale Gramsci, la conferenza stampa di presentazione del nuovo Head Coach del Napoli Basket Giorgio Valli. All’evento hanno partecipato l’Amministratore Delegato della società Alessandro Dalla Salda ed il Responsabile dell’Area Tecnica Sportiva Pedro Llompart. Presente anche il Direttore Sportivo Giuseppe Liguori.
Dichiarazione di Coach Giorgio Valli:
“Quando Dalla Salda mi ha chiamato con Llompart mi ha fatto piacere, perchè ti chiama Napoli. Mi ha messo in crisi: la squadra non ha vinto una partita, ma sono motivato perchè è una sfida affascinante ma complicata. Dobbiamo ricalibrarci, un po’ di tempo ce l’abbiamo e vorremmo vincere sin da subito. La sfida mi emoziona e mi affascina, mi sono trovato in carriera in situazioni simili. I primi contatti con la squadra li ho avuti in questi giorni, ho visto ragazzi con voglia di riscatto e la luce negli occhi. Mi è piaciuto partire con queste piccole cose, ho parlato già con i ragazzi perché devo immagazzinare il più possibile per fare una sintesi. Mi è sembrato strano che un roster del genere non abbia ancora vinto, con lo staff secondo me si può intervenire bene già con questo gruppo. Non illudo nessuno, c’è una buona base: non ci sono ragazzi lavativi, ma c’è grande voglia di riscatto”
“Un obiettivo per le prossime tre partite? Bisogna fare i conti con la realtà, bisogna ridare identità e motivazione, serve crederci: serve che passi l’idea di potercela fare, vincere aiuta a vincere. Non sono un mago, sono 45 anni che faccio questo lavoro ed abbiamo una tabella di marcia che speriamo ci dia risultati. La differenza la facciamo noi, non gli avversari”
“Erick Green? Sta migliorando, è sulla via della guarigione ma è difficile quantificarlo in tempistiche. Però ha grande voglia, è un leader tecnico e ci darà una grossa mano“
“Correttivi alla società? Difficile darsi tempistiche, dobbiamo chiuderci in palestra e lavorare. Io questo so fare, il campionato in questi anni è aumentato dal punto di vista atletico, dobbiamo limitare i canestri facili“
“Scelta folle? L’ho fatta a 17 anni diventando allenatore, sono tornato in Serie A dopo otto anni ma la questione dei gruppi è la stessa, sia in C sia in A che in NBA. Io credo che sia una scelta folle ma lucida, fa parte del mio mestiere e ci credo”
“Problemi tecnici o mentali? Aggiungo l’aspetto fisico ed atletico, serve lavorare quotidianamente sui tre aspetti ed il cambio di allenatore porta dei cambiamenti: loro sono chiamati in prima fila, cambieremo qualche cosa. Milicic aveva un sistema, io un altro e sono i risultati a giudicare tutto. Cambieremo qualcosa, voglio essere più semplice ma concreto. Sono molto pratico, voglio elevata intensità: forse serviranno 20-30 allenamenti, ma la strada è questa”
“Metodo italiano? Credo che la pallacanestro si sia uniformata, tanti americani in un gruppo ti portano ad adeguarti e adattarti. Ogni partita è una finale, gli americani devono capirlo cosa significa retrocedere. Il segreto è un mix che accontenti le parti, se faccio il dittatore perdo mezza squadra”
“Manning come si recupera? Sarei bravo a rispondere tra qualche giorno, abbiamo fatto allenamenti tattici e non di contatto: solo così si vedono le potenzialità, chi viene in Italia per la prima volta deve scontrarsi con una nuova realtà: ricordo David Logan tagliato in A e Wanamaker tagliato da Pistoia e Forlì. Noi però non possiamo aspettare, anche Charles dovrà maturare velocemente e io devo metterlo nelle migliori condizioni. Dobbiamo concentrarci sul potenziale ciò che abbiamo, guardare il bicchiere mezzo pieno”