De Laurentiis: "Reina è uno stakanovista come me, vorrei restasse a vita. Pepe mi serve, lo vedrò a Dimaro" [VIDEO]

03.07.2017
16:50
Redazione

Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli, ha parlato di Pepe Reina, nel forum con i tifosi nella redazione de 'Il Mattino':  "Ci sto lavorando da due mesi, non sto riuscendo a trovarla. Tra me e voi c'è una differenza, tra me e Giuntoli, tra me e Sarri: io sono uno al quale piace il rischio calcolato. Non ci metterei nulla a dire che arrivi un giovane, l'anno prossimo sarò nella stessa identica condizione. Pepe ha il contratto in scadenza, tra un anno ci sarà un problema. Se si infortunasse, che facciamo? Oggi come oggi, se dipendesse da me prenderei uno sul quale puntare e terrei il bravissimo ed esperto, nonchè carismatico Reina. Pepe è il più forte e ha tutta la mia fiducia, gliel'ho data quando non lo conoscevo. E' come me, è uno stakanovista del lavoro, siamo due pazzi per il lavoro e le nostre mogli sono preoccupate perchè pensiamo prima al lavoro e poi a loro. Il problema è che a me piace il rischio e poter dire 'ho sbagliato'. Bisogna avere la consapevolezza che si può sbagliare. Se Reina stesse con me a vita, sarei felicissimo: il fatto che abbiano fatto uscire delle battute goliardiche, che si utilizzano durante le riunioni a porte chiuse quando tutti diventiamo dei liceali, quando i giocatori e le mogli ballano e diventa tutto un parterre unico nel quale si fanno degli scherzi...c'è stata una caduta di stile nel riportare delle cose all'esterno, non ho voluto replicare facendo un po' il papà: non rispondiamo. Per me Reina dovrebbe stare nel Napoli a vita, se facesse l'allenatore nelle giovanili...lui e Marek potrebbero pensarci. Pepe è un motivatore ed un trascinatore, può farlo: non è che però posso offrirglielo adesso eh. Reina lo vedo in porta per il playoff Champions: dice sempre che ama tanto la città, vorrei fosse convinto che bisogna essere spassionatamente sinceri. Oggi come oggi mi serve Reina, ma se devo pensare al futuro magari Pepe fa delle cose mirabolanti: una cosa è farle per 15-20-25 partite, un'altra è il peso di doverne fare 47. Psicologicamente è una responsabilità che porta ad essere distrutto dentro: come si molla? Lui dovrebbe essere contento se un presidente gli vuole bene, ma bisognerebbe scegliere un altro portiere che non se la farebbe sotto all'arrivo al San Paolo o in giro per l'Europa. Io Reina lo vedrò a Dimaro".

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