Gianni Minà: "A Napoli Maradona non sarebbe morto solo! Ultimo Campione umano di uno sport disumano"

15.05.2021
12:30
Redazione

Intervista a Gianni minà

Napoli -  L'edizione odierna di Repubblica pubblica una intervista a Gianni Minà, che accetta per la prima volta di parlare di maradona dopo la sua morte. Vi riportiamo alcuni passaggi. Dal quotidiano si legge:

Dagli spogliatoi in festa dell’ex San Paolo dopo quel rigore all’Italia alla rabbia mondiale dell’Olimpico, da Boston a Dubai, il giornalista ha condiviso negli anni certe immense fragilità, raccolto gli sfoghi del campione. Che non è mai stato clemente con se stesso: "Quando il divertimento è diventato una dipendenza, ho cominciato a far soffrire quelli intorno a me. Maledico ogni volta quel giorno in cui accettai la coca, certe volte non riesco a tenere in mano un bicchiere d’acqua. Però la droga non mi ha tolto la memoria". Minà lo ha visto magro e obeso, ferito dalla vita e poi improvvisamente rinato, in cerca di un posto in cui ripararsi. Lo ha sentito per telefono fino all’ultimo – la voce quieta e sofferente così diversa da quella gioiosa dei tempi d’oro - e ha capito che intorno a lui si era creato il deserto. Sospira: "Napoli non ha avuto tempo di amarlo fino in fondo, è stato l’ultimo campione umano di uno sport ormai disumano". Ma forse a Napoli Maradona non sarebbe morto solo.

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