L'eco del gol divorato di Milik tra un desiderio di calciomercato ed un dubbio

08.08.2019
03:40
Redazione

Per centrare alcuni obiettivi, per vincere, per questo Napoli al secondo anno di Ancelotti, è giusto puntare su Milik? E' un dubbio che cresce. Sul risultato di uno a uno tra Napoli e Barcellona, gli azzurri hanno avuto una grossa opportunità per ritornare in vantaggio. E non sarebbe stata una beffa per quanto visto in campo anche se gli spagnoli nella ripresa sono stati più vivaci. Dopo le occasioni sciupate nel primo tempo da Insigne e Mertens, alquanto nitide, nel secondo tempo tocca a Milik: sul finire di un contropiede ben orchestrato, Ghoulam ha servito all'attaccante polacco una palla da spingere in rete. Milik sceglie di colpirla di petto con la conclusione che termina banalmente sopra la traversa tra lo stupore dei compagni di squadra. Sembra un film già visto.

Un gol divorato che assume maggiore risonanza per diversi aspetti, a partire dalla mole di gioco costruita dalla squadra di Ancelotti anche al cospetto del Barcellona, mostrando non poca personalità. Un errore che fa crescere il rammarico per le occasioni sciupate e che fa ritornare in mente alcuni confronti cruciali della passata stagione, in ambito europeo ed italiano, dove si costruiva tante palle gol, poi sciupate nel momento decisivo. E' un lusso che il Napoli non può più concedersi.

Il rumore di quel tocco sbagliato da Milik si amplifica ancora di più con un eco ancora più forte che proviene dal calciomercato. Nella stessa sera dove si nota il frastuono per l'arrivo di Lukaku a Milano, sponda Inter, con Icardi sempre più con la valigia in mano, quello del polacco non è di certo un segnale rassicurante, e il resto dell'attacco non esente da responsabilità.

Ma è Arkadius a restare sotto osservazione in quanto terminale offensivo di un gioco che offre non poche occasioni anche contro un Barcellona in versione Trofeo la Liga-Serie A. Cresce così il partito dei sostenitori dell'arrivo di una prima punta più cinica sottoporta e che sappia valorizzare al massimo quanto prodotto in termini di gioco dalla manovra azzurra. Soprattutto nelle gare che contano. L'asticella si alza: vale per tutti se si vuole fare uno step avanti.

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