La provocazione di Condò: "Le convocazioni in Nazionale sono decise dalle Asl come per Juve-Napoli"

09.11.2020
10:30
Redazione

L'editoriale di Condò

Ultime notizie calcio - L'edizione odierna di Repubblica pubblica il consueto editoriale di Paolo Condò che tocca i temi caldi di giornata. Dal quotidiano si legge: 

La presunzione di non togliere nemmeno una partita dal calendario, malgrado la ritardata chiusura della scorsa stagione gli avesse tolto di netto un mese, era sembrata da subito insostenibile. Detto che la strada maestra per sgonfiarlo, la riduzione a 18 squadre dei campionati nazionali, è una delle riforme mancate che la pandemia ci ha fatto rimpiangere, una volta nei guai il taglio dei match poteva riguardare soltanto le nazionali. Gli Europei e la Copa America erano già state rinviate al termine di questa stagione. La rinuncia alla Nations League e lo spostamento al prossimo anno delle gare di qualificazione mondiale avrebbero allentato la pressione sui giocatori, ridotto i rischi di diffusione del virus — i club viaggiano nella cosiddetta bolla, in nazionale ci si va ciascuno per conto suo moltiplicando i rischi —, consentito periodi di recupero quanto mai opportuni quest’anno e limitato i rimborsi alle televisioni. Così invece le partite in calendario nei prossimi giorni sono in alto mare, i tempi di convocazione sono decisi dalle Asl — concettualmente il discorso non è diverso da Juve-Napoli, difatti Marotta ha subito chiesto a Spadafora un intervento che ripristini l’uniformità di trattamento — e lo stesso Mancini è stato costretto a chiamare quasi tutti gli italiani in Serie A per essere certo di trovarne undici da mandare in campo. Tutto ciò è insensato.

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