Platini contro Blatter: "Con lui la FIFA continuerà a perdere credibilità"

27.05.2015
18:40
Redazione

Michel Platini e Diego Maradona nella stessa squadra. Insieme contro Joseph Blatter, che venerdì prossimo a Zurigo - salvo clamorose sorprese - sarà confermato alla guida della Fifa con il quinto mandato consecutivo. L'unico avversario del 79enne dirigente svizzero, in sella dal 1998, è Ali bin Al-Hussein, terzo figlio del re di Giordania Hussein. Mai i pronostici gli riconoscono scarsissime chance. Secondo alcuni osservatori non sarebbe certo nemmeno dei voti dalla maggioranza dei membri della Federazione asiatica. Comunque vada, oggi il presidente della Uefa Platini e l'ex fuoriclasse argentino hanno fatto fronte comune, attaccando la probabile conferma di 'Blatter V' sul trono del calcio mondiale. "Finché sarà guidata da lui la Fifa continuerà a perdere credibilità" ha detto il francese in un'intervista a L'Equipe. Inoltre "non ha grandi progetti per il suo quinto mandato quadriennale e non è credibile quando fa appello a una missione da completare".

Mentre Ali bin al Hussein "sarebbe un grande presidente della Fifa. Ha tutto ciò che serve per il ruolo". Maradona è stato ancora più pesante. A suo parere Blatter ha trasformato la Fifa "in un parco giochi per i corrotti", "è una disgrazia, una vergogna dolorosa per tutti quelli che amano il calcio" ha scritto in una lettera aperta al Telegraph. "C'è una ammirazione malata nei suoi confronti, quasi come quella che viene concessa ad un vecchio mafioso che è riuscito ad evitare la prigione - si è indignato il 'Pibe de oro' -. Ma per qualche motivo per la Fifa è ok. Abbiamo un dittatore a vita". Se sarà rieletto ciò avverrà "perché ha ottenuto il sostegno con anni di potere anti-etico, favori e finanziamenti". Di recente accuse di scarsa trasparenza hanno accompagnato l'assegnazione del Mondiale 2022 al Qatar. Quel che è certo è che, dopo 17 anni alla guida della Fifa, se Blatter ha deciso di ricandidarsi lo ha fatto su solidissime basi. Come hanno via via capito quasi tutti quelli che avevano deciso di sfidarlo, ritirandosi dalla corsa. Il primo è stato Jerome Champagne, ex vicesegretario generale della Fifa. Il 21 maggio è toccato all'ex giocatore dell'Inter Luis Figo ed al presidente della Federcalcio olandese, Michael van Praag. Figo, in particolare, ha criticando il sistema elettivo e la gestione della campagna elettorale: "Ai candidati è stato impedito di tenere discorsi alle federazioni durante i congressi della Fifa, tranne che a Blatter". Lo stesso Platini aveva accarezzato l'idea di candidarsi. Poi ha preferito il più sicuro porto del terzo mandato da presidente Uefa.

Fonte : Ansa.it
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