Sconcerti presenta “Storia del gol. Epoche, uomini e numeri dello sport più bello del mondo". Il nuovo libro dell'editorialista Sky

09.06.2015
18:20
Redazione

Un evento di grande prestigio al Centro Commerciale “La Cartiera” di Pompei. Giovedì 11 giugno, alle ore 18.30, il giornalista e scrittore Mario Sconcerti presenta il suo ultimo lavoro “Storia del gol. Epoche, uomini e numeri dello sport più bello del Mondo” edizioni Mondadori. Un appuntamento con la cultura da non perdere: l’editorialista del Corriere della Sera e di Skysport parlerà del suo libro in “Piazza Cartabianca” con una conferenza pubblica.
A seguire un talk show con immagini dei più grandi goleador della storia e il dibattito moderato dai giornalisti Gianluca Gifuni (di Radio Marte) e Ornella Mancini e al quale parteciperanno due grandi ex campioni: Vincenzo Montefusco e Jarbas Faustinho Canè.

In questo libro Mario Sconcerti fa una storia del calcio raccontando il momento più bello di ogni partita, quel gol che accomuna la nazionale, le grandi squadre di club e le ginocchia sbucciate di giovanissimi centravanti sui campi di periferia. Ci sono le squadre degli esordi, tra Genova Milano e Torino, che giocano quello strano sport inventato dagli inglesi e ci sono le formazioni che hanno fatto la storia del football: dal grande Torino, con Valentino Mazzola e il mito dell’imbattibilità del Filadelfia – con la squadra di casa che per oltre quattro anni non subì nemmeno un gol – all’Inter di Herrera, il Milan di Paròn Rocco e la Juventus di Boniperti. C’è l’epoca d’oro del calcio italiano, i talentuosi campioni e le eterne promesse. Ci sono la tecnica e la tattica, con il passaggio dal ruvido dribbling game agli schemi e ai ruoli definiti. C’è il catenaccio italiano coi suoi geniali interpreti e lo spettacolo assicurato dallo sbarco della televisione, dei soldi e dei grandi campioni. E proprio a loro sono dedicati ritratti formidabili – ci sono tutti, da Baggio a Van Basten, da Totti a Vialli, da Maradona a Del Piero – e di tutti l’autore ricorda la grandezza senza trascurare le miserie, perché in pochi coniugano come Mario Sconcerti la passione dell’appassionato con la maestria del giornalista.

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