Anellucci: "Osimhen, clausola anti-Juve inefficace! Cosa può accadere tra 6 mesi"

21.07.2025
18:40
Redazione

Calciomercato Napoli,

Ultimissime Calcio Napoli- A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Claudio Anellucci, agente Fifa. Di seguito, un estratto dell’intervista.

Sembra che finalmente il Napoli sia riuscito a vendere Victor Osimhen. Mi concentro sulla famosa clausola “anti-Italia”: secondo lei, perché è stata inserita? C’era forse qualche club italiano che finanziava i turchi?

“Non lo potremo mai sapere con certezza. Potremmo pensarlo, ipotizzarlo, ma sono tutte supposizioni. Con tutto il rispetto, anche questa clausola anti-Italia non so quanto possa essere realmente valida. In casi del genere, servirebbero dei mostri della giurisprudenza, perché non credo che una simile clausola, se portata davanti a un giudice, possa reggere e dare ragione a chi l’ha inserita. Non saprei dire se una limitazione del genere possa essere legalmente sostenibile. Possiamo ipotizzare che si tratti di un accordo privato inserito nel contratto tra le parti ma, alla fine, è sempre una questione di volontà.

Magari tra sei mesi arriva un club italiano, tipo Juventus, Milan o Inter, mette una valanga di soldi sul tavolo e il Galatasaray ignora la clausola. Voglio dire, può succedere. Ripeto, è un tecnicismo che non conosco a fondo, ma credo sia molto difficile da far valere legalmente. Rischia di essere interpretata come una privazione della libertà contrattuale. Intanto, se le condizioni sono queste – 75 milioni e tutte le richieste fatte dal Napoli – era giusto che l’operazione si concludesse ed ora si facciano i complimenti al Napoli. Finalmente il club può liberarsi di un peso economico importante e avere la serenità e la libertà di fare scelte senza dover sottostare a pressioni.”

Con i soldi della cessione di Osimhen, al netto dell’investimento per Lorenzo Lucca, secondo lei dove interverrà il Napoli?

“Credo che il Napoli debba prima pensare a fare qualche uscita, perché ci sono troppi giocatori in rosa. Non si può tenere in piedi una situazione così affollata: è il momento di iniziare a incassare qualche soldino. Quindi credo che ora il Napoli si concentrerà sulle cessioni, con la consapevolezza di dover prendere un esterno ed un sesto centrocampista.”

Questione Lookman: l’Inter ha trovato un accordo totale con il calciatore, ma non con l’Atalanta. Secondo lei, c’è spazio per un inserimento del Napoli?

“La vedo difficile. Parliamo comunque di un’operazione molto onerosa. Con tutto il rispetto per il giocatore, sono tanti soldi. Credo che in questo momento sia l’Inter ad avere più bisogno di lui rispetto al Napoli, e penso che alla fine il giocatore andrà proprio all’Inter.”

A proposito di Inter: il mercato è ancora un po’ bloccato. La situazione economica sta creando qualche disagio al presidente Marotta?

“Eh, lo sapevamo. È lo stesso motivo per cui Inzaghi se n’è andato, e prima ancora Conte, nonostante avesse appena vinto lo scudetto. È una situazione molto delicata, anche se in un anno hanno fatto tanto: hanno abbassato i costi ed incassato. Però è sempre una gestione al limite. Ci sono club più strutturati economicamente, che possono offrire ai giocatori cifre che prima erano impensabili. È giusto che si cominci a rientrare in certi parametri. Chi ha debiti consolidati per 700-800-900 milioni deve iniziare a sistemare le cose, tagliando stipendi assurdi e ridimensionando.”

Giusta la scelta della Juve di privarsi di Mbangula per soli dieci milioni?

“Assolutamente sì. Bisogna trovare un equilibrio tra investimenti e sostenibilità economica. A me fa un po’ sorridere quel ‘soli’. Dieci milioni sono comunque una cifra importante. È vero che oggi parliamo spesso di numeri enormi, ma per un giocatore con poche presenze in Serie A, che solo un anno fa era nella Next Gen della Juve, venduto in un campionato importante come la Bundesliga, al Werder Brema, per 10 milioni più bonus, è un’ottima operazione.”

La convince Evan Ferguson, appena approdato alla Roma?

“Guarda, è quasi impossibile pensare di riscattarlo. Quaranta milioni per un giocatore che, sinceramente, non conoscevo nemmeno – sarà una mia mancanza – mi sembrano tanti. E poi hai già Dovbyk, che non è stato certo regalato. Quindi vai a prendere un altro attaccante, lo paghi 3 milioni subito e 37 in caso di riscatto, con clausola che scatta dopo 10 presenze in Serie A. E se non gioca? Mi sembra una situazione messa in piedi solo per comprare, quando in realtà la Roma un centravanti già ce l’ha, ed è uno che deve andare in doppia cifra. Il primo anno non ha fatto male. Io avrei visto la Roma meglio indirizzata su altri reparti, soprattutto il centrocampo e le fasce, considerando il gioco di Gasperini. Però queste sono scelte della società.”

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