
Calciomercato Napoli, Anellucci annuncia: "Mi dicono che sarà lui il nuovo centravanti"
Calciomercato Napoli, Anellucci e la rivelazione sul nuovo centravanti
Ultimissime Calcio Napoli - A "1 Football Club", programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Claudio Anellucci, agente Fifa. Di seguito, un estratto dell’intervista.
Partiamo dando uno sguardo a questo nuovo Mondiale per Club. Già ieri, con il 10-0 del Bayern Monaco contro l’Auckland City, è emersa una prima criticità. Aprire una competizione a così tante squadre, alcune delle quali provengono da contesti dove il calcio è vissuto più come un hobby, può essere davvero utile?
"Lo abbiamo sempre detto, specialmente negli ultimi giorni: è una competizione che non serve assolutamente a niente. È una competizione solo sulla carta, perché quando la fai partire in questo modo capisci subito dove sta il problema. Infatti gli americani non sono stupidi: i biglietti non si stanno vendendo. È una problematica anche a livello organizzativo. Le partite interessanti inizieranno dai quarti, forse, ma tutto il resto è fuffa".
Passando al calciomercato, sembra che l’unica squadra italiana davvero attiva al momento sia il Napoli, con l’annuncio di Kevin De Bruyne e del giovane Marianucci. Si inizia anche a parlare di una prima punta. Secondo lei, dove dovrebbe ancora rinforzarsi il Napoli di Conte? In quali ruoli?
"Per me faranno due punte. Una sarà Lukaku, l’altra mi dicono Lucca. Devono anche lavorare in uscita. Adesso stanno alzando l’asticella in ogni reparto, come voleva Conte. Prima c’era solo il campionato, ora ci sono anche le coppe. Con tre competizioni, devi alzare il livello ovunque. Hanno già preso un giovane di prospettiva come Marianucci e un signore, De Bruyne, che col pallone ci sa fare. Ma ripeto: devono mettere due punte davanti e poi iniziare a sistemare le uscite".
Si parla molto di Federico Chiesa, che sembra proporsi in giro per l’Italia perché desideroso di tornare in Serie A. Lo riterrebbe un colpo adatto al Napoli di Conte?
"Il Chiesa di due anni fa, sì. Ma non quello di oggi, dopo due infortuni gravi. Anche quest’anno ha fatto un campionato da passante. Non credo che abbia ancora quei ritmi. Deve ricominciare a giocare con continuità. Però a quei costi, secondo me, Federico deve capire che se vuole tornare in Italia, deve abbassare le pretese. Ora è solo l’ombra di ciò che è stato. È anche il motivo per cui probabilmente vuole tornare in Italia. I ritmi della Premier, forse, non sono adatti a lui. Il Liverpool ha aperto alla cessione, e questo la dice lunga".
Sempre sugli esterni, il Napoli sembra interessato ad Ademola Lookman dell’Atalanta, valutato tra i 30 e i 40 milioni, mentre l’Atalanta ne chiede almeno 10 o 15 in più. Qual è, secondo lei, la reale valutazione del calciatore?
"La valutazione oggi di Lookman è importante, anche perché la bottega dell’Atalanta è cara. E non credo che si priveranno facilmente di un giocatore così importante. Hanno già perso Gasperini, quindi dovranno cambiare completamente mentalità. Hanno preso un allenatore che, personalmente, non avrei mai scelto: Juric. Ha fatto male, molto male, specialmente quest’anno a Roma. Sono scelte aziendali, e tanto di cappello a chi ha fatto bene fino ad oggi, ma dopo Gasperini, come fai a metterla in mano a Juric? Lookman lo vedrei bene al Napoli, ma non lo vedo partire facilmente verso il club azzurro. Sono cifre grosse. Anche se il Napoli, oggi, è una delle poche squadre europee con una forza economica importante, non credo che voglia investire certe cifre. Perché prendendo uno come Lookman, poi devi alzare l’asticella degli stipendi. E tutti gli altri in rosa, che hanno vinto due titoli, come Politano, ti vengono a bussare alla porta. Sono discorsi brutti, ma reali. Lo dicevamo anche quando si parlava del rinnovo di Osimhen: se lui alza l’ingaggio, lo vorranno anche gli altri. E poi succede quello che abbiamo visto".
Qualche giorno fa si è parlato del bond restituito in anticipo da parte dell’Inter. Lei ha definito tutto questo una “supercazzola”. Ci spiega meglio perché?
"Non è che sia sbagliato: è totalmente errato. Restituire un bond da 400 milioni come è stato scritto, significherebbe avere una capacità economica tripla. E oggi nessun club al mondo ha quella forza. Sono fake news che girano in modo imbarazzante. Quella non sarà una restituzione del bond, ma un’operazione finanziaria completamente diversa: l’apertura di una nuova linea di credito, garantendo la restituzione del bond precedente in anticipo. È un’altra cosa".
La incalzo su questo: tra le garanzie di questa nuova linea di credito sembrano esserci anche i diritti televisivi. Ma se l’Inter un anno dovesse arrivare ottava o nona e non partecipare alle coppe europee, che cosa accadrebbe?
"Eh, lì poi qualcuno dirà che bisognava tutelare il brand, come già accaduto. Perché quella è un’operazione di factoring: vai ad anticipare i tuoi crediti. Lo hanno fatto in tanti. Banche d’affari o società ti prendono una percentuale e ti anticipano i crediti certi, come quelli da diritti televisivi o dalla Lega. Quindi hanno semplicemente fatto un’operazione per avere liquidità, senza vendere asset del brand – cioè i calciatori. Gli asset di una società calcistica sono le strutture, gli immobili ed il marchio, ora va di moda fare operazioni su quest’ultimo, ma sono cose assurde, non capisco come possano essere fattibili".