De Laurentiis: "Pezzi pregiati via? Ce ne faremo una ragione. Mertens ha una situazione familiare da chiarire. Napoli città particolare: se la ami resti, se la odi vai via"

22.04.2017
11:54
Redazione

Il patron azzurro, Aurelio De Laurentiis, nella conferenza congiunta con Lorenzo Insigne ha parlato anche della situazione del club: Ecco quanto evidenziato da CalcioNapoli24.it

"Ciclo Napoli? Lorenzo è uno che nasce con amore, ardore e passione sul territorio. Dice di voler essere una bandiera, e questo è un sentimento che puoi avere con Hamsik e non lo puoi riscontrare in tutti. Noi siamo quelli del progetto, siamo dei bravi ingegneri: non abbiamo paura di perdere dei pezzi importanti per strada. Far rimanere le persone malvolentieri non conviene a nessuno, questa è una città che se la odi devi andare via. Non è che stare a Napoli è come stare a Torino oppure Manchester: Napoli ha una storia che ti coinvolge e non finisce mai secolo dopo secolo. Non è la solita pappa che abbiamo sentito, ci sono un miliardo di storie che si intrecciano. Non puoi abbandonare un contesto come la napoletanità. A chi mi dice che non sono napoletano rispondo 'ma che ne sai?': ho avuto degli zii che mi hanno raccontato Napoli nei fatti, quando papà mi portava a piazza Municipio a tre anni l'ultimo dell'anno per farmi vedere il porto con i fuochi d'artificio...era qualcosa che ad un bambino rimane. Il fatto di perdere qualche pezzo importante...ce ne faremo una ragione. Ma quanto è noioso allenare sempre le stesse persone, e dover dire di fare sempre lo stesso gioco: i giocatori hanno capacità diverse...tra me e Giuntoli c'è sempre un dialogo, magari propongo giocatori e mi viene detto che non vanno bene per Sarri o per il tipo di gioco. Ad un certo punto il calcio Napoli è un contenitore dove ci sono bandiere inaffondabili, e tutto il resto è in fieri perchè se cambiassi allenatore, il nuovo potrebbe essere catenacciaro e farebbe un gioco diverso. Le cose non si possono definire in maniera matematica nel calcio: c'è un progetto, bene. E' nato 12 anni fa, e sono fiero di aver fatto dei passi da gigante in un contesto difficile: è il film che mi è riuscito meglio, non mi sono mai sentito offeso dal lavoro. Sono sempre stato fortificato, se ci sono altre difficoltà che ben vengano"

Poi ha aggiunto: "Dire 'io vado e mi prendo Mertens, Insigne o Sarri'...chi vivrà, vedrà. Lorenzo vale la pena trattenerlo, per altri uno se ne fa una ragione. E non sto parlando di Mertens, che ha una situazione familiare da chiarire: ne stiamo parlando, ha segnato grazie a Sarri e magari in un'altra squadra fa solo dieci gol. Nel calcio ci vuole umiltà, è tutto da dimostrare. Non ho nulla da rimproverare a nessun giocatore, sono tutti da Napoli e cercherò di trattenerli tutti. Se qualcuno chiedesse la cessione, o qualche pazzo che paga delle clausole...ce ne faremo una ragione un'altra volta. Con Insigne è un matrimonio vero, c'è bisogno di mettere la clausola? Sarei un pazzo maleducato, ha sposato la bandiera azzurra. Lorenzo e Hamsik non hanno la clausola, nemmeno Reina..."

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