Di Marzio: "Dal Ds all'allenatore, De Laurentiis traccia la strada del nuovo Napoli"

28.05.2015
21:20
Redazione

Seduto al fianco di Rafa Benitez. Lo sguardo era amichevole nel giorno dell'addio dello spagnolo. Non c'è rammarico, né tantomeno rancore nell'ultimo incontro di Rafa con la stampa napoletana. Il presidente Aurelio De Laurentiis si è voluto sedere al suo fianco, per condividere ma anche rilanciare su quello che sarà il suo Napoli. Perché il progetto va avanti. Non volano stracci nell'epilogo del biennio azzurro con Benitez, ma con la "benedizione" dell'allenatore spagnolo il presidente azzurro dà le prime indicazioni su cosa che potrà accadere. Per prima la tanto attesa ammissione di colpa: "Ho sbagliato a parlare di scudetto. Sono stato tifoso, non presidente. È la prima volta che mi è successo. Mi auguro di parlare sempre da presidente e mai più da tifoso, altrimenti diventerei un ultras.". E con questo mea culpa arrivano poi le indicazioni sulle mosse da fare.

Direttore sportivo e allenatore, poi ovviamente il mercato. De Laurentiis ha pungolato il ds Riccardo Bigon, ormai prossimo all'addio. Ha citato Tevez e Pogba come campioni da prendere a costi contenuti o addirittura gratis, mosse che anche il Napoli deve fare. "C'è il pregiudizio che più si spende più forte è la squadra", ha detto De Laurentiis, che quindi chiederà al nuovo direttore sportivo di muoversi meglio sui parametri zero. E poi ci sarà l'allenatore: o forse prima. Di certo la figura non sarà di un allenatore-manager. "In Italia l'allenatore fa l'allenatore. Non siamo in Premier League", ha chiarito il presidente. E non è detto che debba essere per forza italiano: "L'internazionalizzazione deve proseguire crescendo prima da dentro", altro puntello di De Laurentiis. Top secret sui nomi: da lunedì in poi si valuterà il nome in base a quale Europa disputerà il Napoli. Mihajlovic in pole ma sono aperte anche altre piste.

E poi c'è lo stadio: De Laurentiis ha dato altri importanti indizi: i soldi stanziati per ristrutturare il San Paolo (30 milioni) non saranno sottratti dal mercato. Invece la società ha un buco in bilancio di 20 milioni, che l'anno prossimo De Laurentiis vuole coprire. Ma questo ammanco non penalizzerà l'organico (quindi niente cessioni ad hoc) e neanche il mercato (meno soldi da investire). E poi ci sono i giocatori da scegliere: De Laurentiis ha tracciato i punti: italianizzare la rosa, fare meglio e di più per i giovani, "Unica strada per crescere. Il Barcellona non vinceva più niente, poi ha trovato Messi bambino e sappiamo come è andata", ha spiegato. Ma al di là dei discorsi all'infinito ci sono i ruoli da coprire. De Laurentiis è stato chiaro: sul mercato priorità al centrocampo e all'esterno destro. E poi indicazioni sul modulo del futuro Napoli. Il presidente ha parlato di centrocampo a tre e dell'utilizzo di un regista, due esigenze che probabilmente saranno coperte da nuovi innesti. "Poi deciderà l'allenatore", ha chiarito. Ma il nuovo Napoli, in realtà, sta nascendo dalle mani del presidente.

Fonte : Gianlucadimarzio.com
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