Osimhen
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Il Mattino - Osimhen, 21 anni e già una storia da brividi: ha sofferto la fame e vendeva acqua ai semafori, la malaria ha distrutto il sogno Wolfsburg

30.07.2020
09:40
Redazione

Il Mattino racconta la tragica storia di Victor Osimhen, dalla fame al riscatto e ora sogna il Napoli. La Malaria gli ha impedito di mettersi in mostra col Wolfsburg

Calciomercato Napoli - Victor Osimhen ha una grande storia da raccontare a soli 22 anni d'età. A parlarne è proprio l'edizione de Il Mattino, che rivela alcune notizie molto toccanti.

Osimhen

Osimhen, la sua storia

Nel dialetto nativo di Edo, la regione della Nigeria di cui è originario, Osimhen vuol dire “Dio è buono”. Infatti, la famiglia è molto religiosa. Da piccolo accompagnava la madre a vendere acqua ai semafori nel tentativo di arrotondare le entrate. Perde la mamma piccolissimo, entra in una scuola elementare a Olosuson grazie al fratello Andrew, vera stella calcistica della famiglia. E lui a chiedere al preside di far studiare il piccolo Victor. Ed è Andrew a capire per primo tutto: non è lui il gioiello di casa ma Victor. Decide di lavorare per aiutare economicamente la famiglia (anche perché il padre nel frattempo ha perso il suo impiego) e sostenere il sogno del fratellino che mostra tutto il suo talento nei campi malconci di Lagos. E l’Academy dell’Ultimate si accorge di lui: arriva una specie di borsa di studio che consente a Victor di pensare solo al calcio. Nel 2014 il primo stage con la nazionale nigeriana. Con i suoi gol trascina la Nigeria alla fase finale del Mondiale Under 17 in Cile. È il boom. Lo cercano tutti in Premier, ma lui sorprende il mondo: ha avuto fame, non vuole più averne. Sceglie la squadra che gli offre di più, anche se non è il Manchester City o Arsenal: va al Wolfsburg dove i dirigenti promettono che nel caso, nella città della maggiolino, ci sarebbe da lavorare anche per qualche familiare. Victor da poco è stato nominato miglior giovane africano del 2016.

Dopo la speranza però la sfortuna. Un infortunio alla spalla e soprattutto la malaria contratta durante un viaggio in Africa gli impediscono di giocare per praticamente tutta la stagione. E così perde anche il treno che lo avrebbe potuto portare al Mondiale di Russia 2018. Ma non è l’unico treno che sembra aver perso: zero gol in due stagioni in Bundesliga, il sogno di diventare una stella del calcio sembra essere finito. Perché questa è l’età in cui il destino si compie. La malaria sembra averlo debilitato del tutto, va a fare dei provini in Belgio, viene bocciato dal Waregem e Bruges. Ma ecco che qualcosa si illumina nel suo cammino: arriva il contratto con lo Charleroi. Non il massimo per uno che ha detto no a City e a mezza Premier. Ma va bene così. In 36 partite segna 20 gol, scatta il riscatto automatico perché dal Wolfsburg era in prestito. Sembra una favola. Vola in Francia. Adesso in Italia. Non era un predestinato, non lo era affatto, ma il calcio è questo. Ora per lui c'è il Napoli.

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