
ESCLUSIVA - Bolide: "Lorenzo, devi dire una cosa a Pandev e Cavani! Quagliarella, statt' 'a casa! Ai bianconeri vorrei dire..."
Un artista poliedrico. "Monologhista dal linguaggio nazionale, capace di esaltare gli stereotipi napoletani", ma soprattutto un grande tifoso del Napoli. Alessandro Bolide, uno dei volti più amati del format 'Made in Sud', in onda tutti i mercoledì sera alle 23.30 su Rai2, è intervenuto in esclusiva ai microfoni di CalcioNapoli24.it per parlare di sé e del suo rapporto con la famiglia Insigne, nonché di cuoriosi retroscena legati al mondo degli azzurri.
Partiamo da giovedì e da Rosati: cosa c'è che non va?
"Poco. Mi spiego. Ho giocato in Promozione all'età di 21 anni e quindi di calcio, nel mio piccolo, ne capisco. Credo che il problema di Antonio sia soprattutto mentale. È troppo teso, sembra aver paura di sbagliare per prolungata inattività e, così facendo, inevitabilmente sbaglia. Dispiace per lui e per Vargas. Anche se per il cileno il discorso è diverso".
Ovvero?
"Senza dubbio gli manca la tranquillità, ma il suo sembra più un problema di ambientamento al pubblico, alla grande piazza. ‹‹Mo' c''a fa', mo' segna››: è questa la speranza di ogni tifoso, e invece Edu puntualmente stecca. Napoli mette una pressione pazzesca; capita anche a noi comici: esibirsi in 'casa' mette molta pressione, ti emoziona in un modo speciale. Andare in scena fuori è più semplice, e credo che la cosa sia riportabile anche ai calciatori perché il San Paolo metterebbe i brividi a chiunque. Ad Aronica è bastato sbagliare un passaggio per far dimenticare quanto di buono mostrato in passato. Un po' come successe con Montervino. Ricordo ancora i commenti: ‹‹Uà, guarda Montervino, sta scassann' tutt' cos'!››, e poco dopo fu nuovamente attaccato. Processo inverso per Zuniga, che inizialmente sbagliava molto e col tempo si è fatto apprezzare. Napoli ti esalta ma al tempo stesso ti sotterra con una facilità impressionante. È il rovescio della medaglia di una piazza estremamente calorosa ma altrettanto esigente".
Nella fase successiva di Europa League riproporresti dunque Rosati o punteresti tutto su De Sanctis?
"Mi affiderei sicuramente a Morgan. Quando il gioco si fa duro, sono i duri che devono giocare. A dire il vero, però, io tengo poco all'Europa League: punterei tutto sul campionato per una questione puramente 'egoistica'".
Vale a dire?
"Sono un tifoso obiettivo. Una delle nostre più grandi gioie è poter manifestare il nostro senso di rivalsa nei confronti degli avversari. Chelsea, City... quando ci capiterà di incontrare un inglese per potergli dire ‹‹'A faccia toja, 'e pers'!››? Vuoi mettere la soddisfazione di incontrare invece un bianconero dopo che ha perso lo scudetto ed urlargli: ‹‹'E murì tu e Conte!››?. Aspetto al varco anche i tifosi dell'Inter".
Guarderai la partita domenica?
"Purtroppo dovrò esibirmi. Ma ti confesso che sto pensando di chiamare l'organizzazione per impormi: non salirò sul palco prima del fischio finale di Rizzoli! Sono un comico 'sui generis': gli altri si svegliano la mattina pensando alle battute, io invece mi arrovello perché voglio vedere il Napoli".
Con gli Insigne hai un rapporto speciale. Hai seguito l'esordio di Roberto?
"Quel suo stop di tacco mi ha fatto impazzire; sembrava il primo Cassano. Avesse segnato, sarebbe venuto giù lo stadio. Vederlo in campo tra i 'Grandi' è stato emozionante. Specie dopo averlo conosciuto dal vivo all'anniversario di matrimonio dei genitori (clicca qui per leggere l'esclusiva di CalcioNapoli24 sull'evento; clicca qui per la fotogallery; clicca qui per l'intervista esclusiva al fotografo della cerimonia, ndr)".
Raccontaci come andò la serata. Di chi fu l'idea?
"Lorenzo e Roberto hanno un amico davvero speciale: Pierluigi. È stato lui a contattarmi dieci giorni prima della ricorrenza dicendomi: ‹‹Lorenzo è tuo fan, ti segue appassionatamente e vorrebbe comprare una tua maglia››. Immediata la mia risposta: ‹‹Gliela porto personalmente. C'è solo un 'problemino'...››".
Quale?
"‹‹...Le mie maglie sono tutte 'L'›› (ride, ndr). Scherzi a parte, caricai subito in macchina tre 'S' e la mia fotocamera personale, quella dei grandi ricordi; delle collaborazioni con Raul Bova, col quale ho girato 'Ti presento un amico', e i momenti più intimi ed emozionanti, per intenderci. Rimanemmo d'accordo: sarei passato io a Frattamaggiore. La spinta definitiva ci fu poi la domenica successiva, quando vidi Lorenzo in campo contro il Pescara".
Cosa successe?
"Lorenzo stava andando a rete e ci fu un disguido con l'arbitro, che interruppe l'azione per un fallo; esclamai spontaneamente: ‹‹Ma che te ne fott', fallo segnare!›› e pensai: qui ci starebbe proprio bene una mia maglia, Insigne potrebbe mostrarla al direttore di gara come dedica. Il giorno dopo Pierluigi mi richiamò mentre era alle nozze d'argento di Carmine e Patrizia (i genitori di Lorenzo, ndr). Ero in auto con mia moglie, diretti a casa di Rosario (Rosario Morra di Gigi e Ross, ndr) per un caffè, quando squillò il telefono. Dall'altro lato della cornetta sentivo: ‹‹Ma che te ne fott', ma che ce ne fott'...??››. Era Lorenzo. Al che Pierluigi: ‹‹Non puoi passare?››. Mia moglie, pietrificata: ‹‹Ma non sono preparata per una cerimonia. E a Rosario che diciamo?››. ‹‹Cara, ma mi ha chiamato Lorenzo Insigne: che ce ne fott a noi di Rosario??››. A tutto navigatore e via all'albergo.... !".
Prego, continua...
"Arrivati in sala, tutta la famiglia, entusiasta, mi chiede di esibirmi. Ed è lì che do un consiglio a Lorenzo: ‹‹Quando vedi Cavani e Pandev da soli davanti alla porta, alza la maglia, fai vedere il mio motto e corri tu a segnare››. Se avete notato, nelle prime partite Insigne sembrava molto più tranquillo, ora invece è quasi sofferente, vorrebbe spaccare il mondo ma al contempo sa di dover pensare ai compagni. Così gli ho detto: ‹‹In quelle circostanze, stai tranquillo, sciolto, pensa con la tua testa e vai in porta››. Sono stati 40 minuti fantastici, condivisi con una famiglia piacevole e semplicissima: lui, i genitori, i genitori della fidanzata... personaggi importanti ma che mantengono una grande umiltà di fondo. Ricordo di quando in passato qualcuno chiese a Lorenzo: ‹‹Perché non vai in Sardegna al mare?›› e lui rispose: ‹‹Ma io sto così bene qui ad Ischitella con la famiglia mia... vuoi un po' di frittata?››. Insomma, una persona davvero schietta, speciale. Un po' come Raul Bova".
Raccontaci di lui. Parlate mai di Napoli?
"Raul è un personaggio internazionale ma ha un rapporto stupendo con tutti ed in particolare coi napoletani. Quando le persone hanno un'autenticità di fondo, la vedi sempre in ogni atteggiamento. I suoi genitori sono originari della Calabria e di Acerra, e anche se ha vissuto molto a Roma porta sempre Napoli nel cuore e non perde occasione per ribadirlo. Neanche quando mangiamo la pizza...".
Tornando ad Insigne, com'è stato ritrovarselo negli studi di Made in Sud?
"Entusiasmante. Ricordo che i ragazzi della produzione, invece di continuare a mangiare, parlavano solo di Lorenzo. Cercavano tutti di sfuggire al direttore di palco, Mario Esposito, per sgattaiolare al bar dove sarebbe arrivato il numero 24 azzurro. Volevano farsi una foto con lui ed accampavano scuse: ‹‹Io vado in bagno››, ‹‹Io devo aggiustare la parrucca, mi allontano un attimo...›› e puntualmente ci ritrovavamo tutti allo stesso posto. Infatti se ci fate caso le foto sono state scattate a scaglioni, non c'è un'unica foto di gruppo. Non ti dico il giorno dopo, quando è uscito fuori lo scatto con Lorenzo al matrimonio dei genitori.. Mi guardavano sbigottiti e dicevano: ‹‹Uà, potevi dircelo, non ci hai fatto sapere niente...››. Alla faccia loro che sono andati a Dimaro!"
Come vivesti quei giorni qui a Napoli?
"Purtroppo solo alcuni comici furono sorteggiati perché l'agenzia non poteva inviarci tutti: siamo una trentina. Io, Mariano Bruno ed' Ivan e Cristiano' rimanemmo col 'fegato a terra'. ‹‹Hai capito, non possiamo andare... ma perché non ci imbuchiamo?››. Eravamo come dei bambini a cui veniva negato il giocattolo più bello... È per questo che ho una dedica speciale per gli altri colleghi: ‹‹Io sono stato con Lorenzo, tié!››"
Tu che parli spesso di andare via da Napoli, come hai preso l'addio di Lavezzi?
"Male. Non sono più i tempi di una volta e capisco che certi contratti possono cambiarti la vita, ma Napoli io non l'avrei lasciata. La nostra è una città che può togliere il fiato, e sarebbe stato bello se il Pocho fosse rimasto per aiutare le persone. Le partite di calcio, infatti, hanno anche una funzione sociale. Metti ad esempio una vittoria contro l'Inter a Milano; un tifoso azzurro al nord, anche se con una busta paga minima, il giorno dopo avrebbe di che sorridere. Non sarebbe male se i giocatori, prima delle partite, guardassero dei piccoli video di chi fa veramente i sacrifici e aspetta la domenica per tirarsi su il morale".
Ti farà strano vedere Gargano con una maglia avversaria?
"Roba da non credere. Come le dichiarazioni d'amore all'Inter rilasciate appena sbarcato in Via Turati. Tuttavia il 'motore' Walter è sempre da ricordare. Chiedere alla Juve, che ancora si lecca le ferite di quel suo gol da lontano".
Come accoglieresti invece il ritorno di Qugliarella?
"Fabio è un gran giocatore. Ricordo tante voci sul suo addio (Napoli è una città in cui le cose che non si dovrebbero sapere escono a galla). Le minestre riscaldate, comunque, in linea di massima non mi piacciono. Non abbiamo bisogno di cavali di ritorno, men che meno di 'zebre'. Stesse a Torino e pensasse alla Juve, anziché creare tensioni anche a distanza. Punterei piuttosto su un calciatore diverso".
Tipo Floccari?
"Sicuramente comprerei due esterni. Zuniga a parte, Dossena non è più quello di una volta. In attacco vorrei un Quagliarella che non fosse Quagliarella. Insomma, un attaccante tecnico e completo, magari giovane e pronto ad esplodere. Cosa che non si può certo dire di Floccari. Con due-tre acquisti buoni possiamo seriamente dare fastidio alla Juventus. Dovessimo agguantarla, il pubblico partenopeo spingerebbe gli azzurri alla vittoria finale. Monteremmo degli anelli supplementari al San Paolo per insufficienza di capienza; almeno in 170.000 spingerebbero verso lo Scudetto".
El Kadduouri lo confermeresti? Giovedì ha mostrato segni di ripresa..
"L'ho visto molto più sciolto. In passato risultava 'non pervenuto', adesso è come rinato, trasformato: fisicamente sta molto meglio, e anche mentalmente appare rinvigorito. Le sue giocate ricordano quelle del primo Hamsik. Credo che la società stia cercando di fare con lui lo stesso tipo di investimento di quando prese Marek".
Hamsik 'Capitan Futuro'?
"Marek deve tener fede a ciò che dice. Sta bene a Napoli? Allora lo dimostri non facendo mai come Lavezzi o Gargano. Lui, Edi e Lorenzo sono i più amati. Se gli vengono strane idee, l'andiamo a prendere per la cresta, addò sta sta. È una promessa. Anzi, una minaccia"
Cavani super bomber da 'super clausola'...
"Il Matador è un tipo che segna parecchio. Infatti pure i ristoratori lo conoscono bene: non vuole mai pagà, fa sempre ‹‹segna, segna...››. Però ogni tanto guardasse anche Lorenzo, che spesso è libero. Ho saputo che anche quando gioca a pallone con Bautista non gli passa mai la palla e lo fa piangere".
Una battuta su Mazzarri
"Si è tanto parlato dei suoi problemi di cuore. Noto che da tempo non fuma più ed è passato alla sigaretta elettrica. Gli direi solo una cosa: ‹‹È colpa tua: non puoi fare 'o guaglioncell'. Ti piace fare gli 'spogliarelli' con la giacca? E mo' miettete 'a maglia e lana. Ed è inutile che pensi all'anno sabatico; tanto non ti lasceremmo in pace, ti assilleremmo fino a farti tornare sulla panchina del Napoli››".
Quanto vale Aronica, "fattura compresa"?
"Lo puoi trovare anche da Tufano: con due televisioni, un ferro da stiro ed un cellulare in omaggio. Puoi sfruttarlo per le partite di calcetto con gli amici. Secondo me ti fa fare una discreta figura...".
Behrami, Britos e Gamberini ti hanno convinto?
"Mi piacciono molto. Valon è forte, anche se ultimamente lo vedo meno lucido. È un ottimo acquisto. Britos per un buon periodo ha fatto bene, poi l'infortunio lo ha 'rallentato'. Spero si riprenda. A Napoli è facile passare dalle stelle alle stalle. Diamo tempo a Miguel per riprendersi appieno. Lo stesso Aronica, scherzi a parte, ha dato tanto in passato e non può essere giudicato in base ad un singolo episodio negativo. Gamberini ha convinto tutti dimostrando di un essere una sicurezza".
Quale giocatore del Napoli rinchiuderesti nella casa del Grande Fratello?
"Nessuno. Ma certamente rinchiuderei Donadel in una palestra; non l'ho mai visto così poco in forma come in questo periodo. Gli farei fare gli straordinari. Stesso discorso per Dossena. Lo dico per loro. Magari mi aggrego: perdere 5-6 chili non mi farebbe male...".
Forse anche Maggio deve ricaricare le batterie...
"Sì, però ha perso 'o fil'. È in ripresa, probabilmente anche perché sarà papà. Avere un figlio è un toccasana; lo so bene perché anch'io tra un mesetto avrò il primo bambino...".
Auguri vivissimi. Come si chiamerà il piccolo?
"Vorrei chiamarlo Lorenzo, ma è in atto una piccola disputa con mia moglie".
Spiegaci meglio. Il nome non è casuale, immagino...
"Avevamo deciso per Simone, ma a me Lorenzo è sempre piaciuto. Figurati adesso che ho avuto il piacere di conoscere Insigne. Sto cercando di convincerla, ma lei: ‹‹No, ormai son sette mesi che è abituato a sentirsi chiamare Simone...››. Lorenzo lo troverei un nome beneaugurante. Magari chiamerò così il secondo. O, di nascosto (speriamo che mia moglie non legga mai l'intervista), registrerò Simone all'anagrafe con doppio nome".
Una curiosità: ma è vero che il motto che più ti rappresenta è un 'mottino', la girella?
"Ormai questa notizia ha preso piede (ride, ndr). È vero, mi sono sempre divertito ad aprirla. Sono golosissimo, faccio paura".
Fai allora una scommessa 'golosa' in caso di Scudetto. A cosa rinunceresti?
"Sono un po' 'pazzoide'; più che rinunciare al cibo, potrei fare il bagno nudo nella fontana di Piazza Triste e Trento. Sarei disposto a tutto; l'unica cosa che non farei sarebbe cambiare nome in Solange. Certamente tingerò i capelli d'azzurro al mio primo spettacolo".
Ho una proposta: prometti un taglio 'alla Pandev'.
"Non è facile a fa'. Che capelli ha? Come dicono Enzo e Sal, la sua è 'na zella co 'a fila 'mmiezz': difficile da imitare...".
Chi schiereresti domenica tra lui e Lorenzo?
"Assolutamente il secondo. Goran ha dato tanto, ma non è più lo stesso di inizio campionato. Lorenzo deve potersi cimentare contro grandi avversari, e deve farlo con la mente libera. Ribadisco il mio suggerimento per lui: ‹‹Pensa solo a ritrovare la serenità che avevi a Pescara. Non devi 'per forza' passarla a Cavani. Se credi di poter segnare, gonfia la rete!››".
Ti piacerebbe rivedere a Napoli la coppia Insigne - Immobile o Insigne - Sau?
"Ciro è fortissimo. Personalmente lo preferirei. Sono due giocatori diversi che si completerebbero con Insigne. Specie a Napoli, una piazza che ti galvanizza. Chiedere a Lorenzo del suo esordio. Di quel giorno mi ha colpito soprattutto una cosa..."
Cosa?
"Ricordate il gol al San Paolo? Ha provato ciò che provo anch'io nelle occasioni importanti: quei 5 secondi di giramento di testa che ti lasciano stordito prima della gioia. È l'urlo di liberazione che ti fa 'sbattere' con la testa per terra".
A proposito di emozioni, parlaci del tuo rapporto con Maradona.
"Chi lo ha visto giocare si rammarica come se avesse vissuto tanti anni con una donna bellissima e ora fosse costretto a campare di ricordi. Ammirare Maradona era come assistere all'apparizione di un mostro extraterrestre, niente a che vedere coi giocatori di oggi. Ricordo che a casa mia accendevamo tre televisioni contemporaneamente: in camera da pranzo, nella stanzetta e nel salone. Fosse per me, organizzerei un bel ritorno al passato. Diego era il mio sogno da piccolo. Ho sempre voluto vederlo in allenamento, ma allora le cose andavano diversamente e non a tutti era concesso questo privilegio. L'ho seguito per tanti anni dalla Curva A da abbonato. Ricordo Napoli - Milan, il colpo di testa quasi a pallonetto sulla testa di Galli, tante immagini che non andarono in onda: perché allora non era come oggi, non c'era la presa diretta totale. Quanti falli laterali, quante emozioni che custodisco nel cuore....
Ho visto tutte le partite della Coppa Uefa - quella vera, non l'Europa League di oggi -; il destro al volo di Ciro (Ferrara, ndr), il gol di Gaudino in Finale, addirittura col binocolo... la rete di Renica, quello di Baggio, che scartò mezza difesa del Napoli tra gli applausi del San Paolo... Come dimenticare, poi. il gemellaggio storico col Genoa; sarebbe bello rivedere anche oggi la sportività di quegli anni, quella che va al di là degli sfottò e ti permette di vivere in maniera sana il confronto . Ad esempio, io ho un carissimo amico tifoso dell'Inter; già so che domenica lo sfotterò e tutto finirà in risate genuine tra vecchi conoscenti".
So che puoi vantare un ricordo speciale legato a Diego...
"Lo storico telecronista Antonio Fontana fece firmare una foto di Maradona appositamente per la mia famiglia. Era il periodo dei due scudetti, di un Maradona molto più maturo, meno magrolino. Ancor oggi ho nella mente quei giorni in cui ricevevo gli amici increduli a casa: ‹‹Te la sei fatta tu, non può essere davvero la sua firma››. Chi l'avrebbe mai detto che una foto di Maradona potesse diventare motivo di scherno...".
L'idea di uno stadio a Ponticelli ti piace?
"Assolutamente no. Si è straparlato a riguardo, ma la verità è che lo stadio non può muoversi da Piazzale Tecchio. È come se dall'oggi al domani ci si svegliasse con la notizia che il babà avrà una forma diversa, arrotondato anche alla base".
Si parla di un -2 in classifica a 'causa' di Gianello...
"Certe cose non le conosceremo mai fino in fondo. Ad esempio non riesco a comprendere come Conte possa stare lì in postazione nonostante la squalifica, comunicando con l'allenatore in seconda da posizione vantaggiosa. Esiste il malaffare anche nel calcio: chi è squalificato non può rilasciare dichiarazioni e seguire la squadra in Europa. Così facendo, si mette in discussione tutto. Tosel deve delle spiegazioni: come si possono avere atteggiamenti così diversi? Ormai è chiaro che esistono due pesi e due misure".
Da bravo imitatore, hai mai pensato ad un personaggio sul Napoli?
"Sarebbe un personaggio a metà perché escluderebbe automaticamente la fascia di pubblico femminile. A suo tempo mi divertivo ad imitare Nando Coppola: un vero 'scugnizzo', quando parlava sembrava un parcheggiatore abusivo. Qualche anno fa proposi anche un'imitazione di Lavezzi. Correva da una parte all'altra, cadeva, si rialzava e ricorreva capelli al vento più velocemente di prima. In stile Holly e Benji...".
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