I 5 motivi per cui il Napoli dovrebbe comprare Kasper Dolberg
di Antonio Anacleria - @Twitter: @NinoAnacleria
Certe volte la vita ti concede una chance, altre volte no. Alcune volte ti concede solo un piccolo spiraglio, che devi saper sfruttare, con un'invenzione, un guizzo. Come quello che ha messo in campo Kasper Dolberg. L'Ajax aveva praticamente perso il suo centravanti titolare, Arkadiusz Milik, che stava sistemandosi a Napoli. Il suo sostituto, il giovane Mateo Cassierra, non è riuscito a convincere. E allora il tecnico Peter Bosz, anche lui un rincalzo data la partenza di de Boer, lo mette in campo. I suoi sono sotto ed il tempo scorre: se il PAOK vincesse all'Amsterdam Arena non ci sarebbe speranza di ottenere la qualificazione alla Champions. Ed ecco lo spiraglio: passaggio del compagno, Kasper controlla, si accentra e da fuori area tira di precisione, a destra del portiere, trovando l'angolino basso. Gol. Al ritorno si procurerà un rigore decisivo. Un talento cristallino destinato al grande calcio, che il Napoli non deve farsi sfuggire e che anzi sembrerebbe aver puntato forte: da giorni circolano voci su un incontro tra Giuntoli e il Ds dell'Ajax fissato a fine stagione. Ecco 5 motivi per cui il Napoli dovrebbe comprare Kasper Dolberg:
1) Classe in movimento: la sua struttura fisica farebbe pensare ad un centravanti macchinoso, ma il numero 25 è tutt'altro: ha una percezione del proprio corpo e dello spazio in cui si muove fuori dal comune. Bravo di testa, ha nel tiro dalla distanza la sua specialità, come si evince dal gol da manuale contro il NEC. Usa prevalentemente il destro, ma la sua bravura nel primo controllo e nell'usare tutta la superficie del piede lo rendono letale. A testimoniarlo il gol d'esterno, in scivolata, contro il Roda. E' anche specializzato nei calci di punizione.
2) I numeri: nella prima stagione tra i professionisti il classe 1997 ha segnato 16 reti in 29 partite di campionato, assistendo i compagni in 6 occasioni. Ma Kasper ha fatto la differenza anche in campo internazionale: un gol ed un assist nei preliminari di Champions, 6 gol e 1 assist in Europa League. Numeri che potrebbero aumentare durante la finale contro il Manchester United. E' anche il più giovane triplettista della storia dell'Ajax.
3) L'Ajax: "Nella vita l'unica certezza è la morte", sosteneva il filosofo Søren Kierkegaard. Il teologo connazionale del bomber di cui stiamo parlando, però, non ha mai visto il vivaio dell'Ajax. Gullit, Eriksen, Sneijder, Van der Vaart, Suarez, Huntelaar, Ibrahimovic e lo stesso Milik che gli ha già fatto pubblicità. Tutti venduti ad una cifra relativamente bassa, dato che diktat dei lancieri è spendere tutto nel settore giovanile, tra i più prolifici del mondo. Kasper Dolberg ha un'ascendenza di tutto rispetto e probabilmente ne ripeterà le orme.
4) Sarri: il deus ex machina dietro questa squadra è lui. Il gioco sublime, i passaggi perfetti, la manovra ampia e spasmodicamente volta all'offesa. Se il Napoli è riuscito ad arrivare dove è arrivato, il merito soprattutto suo, che non solo ha sostituito Higuain, ma anche Milik. Come? Prendendo un'ala panchinara del 1987 e rendendola un centravanti atipico da 27 gol. Chissà cosa potrebbe fare con un fuoriclasse ventenne.
5) Mertens: le cose belle, purtroppo e per fortuna, non durano all'infinito. Ed ecco perché, rinnovo o meno, addio o meno, bisogna pensare al futuro: il centravanti titolare del Napoli ha da poco compiuto trent'anni. Per vincere, a breve e a lungo termine, bisogna programmare e battere la concorrenza. La concorrenza, quella delle squadre europee ma anche italiane, che punta forte proprio su Kasper Dolberg.
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