A tratti è irritante, però ha l'alibi del fuori ruolo

30.09.2019
18:50
Fabio Cannavo

Continua la tiritera del 'non criticare mai Ancelotti' perchè ha vinto tre Champions League, una Premier League, una Coppa d'Inghilterra, una Coppa Spagnola, una Bundesliga, uno Scudetto col Milan, una Coppa Italia, una Supercoppa Italiana etcetera etcetera. Ok, nessuno vuole criticarlo, però alcune scelte stanno diventando quasi, oggettivamente, sbagliate. Una su tutte, quella di schierare Piotr Zielinski in un centrocampo a due, con compiti di copertura e di mantenere una posizione che non gli permette di mettere in atto le sua qualità più evidenti. Oppure di schierarlo come esterno in una linea a quattro, come accaduto ieri col Brescia. Zielinski è una mezz'ala, lo ha detto anche apertamente in una recente intervista. E' una mezz'ala in un centrocampo a tre e non sempre reinventare le posizioni ad un calciatore è un'opera che riesce. 

COSA PERDE - Perde in accelerazione, perde in dinamismo. E' costretto a mantenere una certa posizione e ricoprire più metri di campo. Uno come lui ha bisogno di sentirsi libero (non troppo) di poter puntare l'uomo, saltarlo e servire un assist. Invece no, gioca da play maker, oppure ad esterno. Lui che un esterno non è mai stato. A volte può riuscirgli, ma se non rende sempre al massimo non c'è da attribuirgli chissà quali colpe. 

PERO'... - C'è un però. L'atteggiamento mentale del polacco non è dei migliori: sembra quasi svogliato in diverse circostanze. Sembra non sia stimolato, sembra che non abbia la giusta determinazione per fare quel famoso salto di qualità che ci si aspetta ogni anno e non arriva mai. Bello da vedere, quando è in partita delizia con le sue giocate, ma quando non ingrana...diventa quasi irritante. Sta a lui, in questo caso, rimettersi in carreggiata dal punto di vista della testa. Poi starà ad Ancelotti sistemarlo nella posizione a lui più congeniale. 

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