"Allora vieni a Varsavia?" e "Ci vediamo in finale!": tra seccia, superstizione ed ignoranza...

15.05.2015
21:00
Alessandro Marrazzo

di Alessandro Marrazzo (Twitter: AleMarrazzo1981)

"Allora vieni a Varsavia?": una domanda che proprio non andava fatta e un' intenzione che proprio non si doveva avere. La capitale polacca, almeno fino alla tarda serata di ieri, sarebbe dovuta sparire da qualsiasi atlante geografico o da qualsiasi rotta aerea. 

Le partite vanno giocate e vinte prima di affannarsi per la corsa all'acquisto di biglietto e volo per una finale a cui, alla fine, non parteciperemo.

A Napoli la scaramanzia è sacra, un punto cardine che storicamente ha tenuto testa ai più saldi principi di filosofia e religione. Proprio quella religione che l'ha creata per catalogare tutto ciò che tramite curiose e vane osservazioni, come auguri, sortilegi o cose simili proibite dalla chiesa.
Le più grandi menti hanno sempre definito la superstizione come sintomo di ignoranza, un metodo rapido e semplice di evitare che le cose vadano male, li dove è impossibile assicurarsi che le cose vadano bene grazie alle proprie forze. 

Anche la scaramanzia, ha avuto una sua evoluzione: dal gesto o dal rito di buon augurio si è passati al condannare l'eccesso di ottimismo come una sorta di autoiettatura per il felice esito di un qualcosa che si è in procinto di affrontare. 

Esempio pratico: Rafa Benitez a pochi minuti dal fischio d'inizio del match con il Dnipro a Kiev dice: "Ci vediamo in finale!"

Errore gravissimo Mister! Sbagli la formazione, metta Andujar centravanti e Higuain in porta, ma questo proprio no. Si dice che dalle parti di Napoli si sia sentito un tuono o qualcosa del genere, le facce dei tifosi siano impallidite, toccatine poco eleganti (rigorosamente in zone differenti in base al sesso di chi le eseguiva) , corsa al ferro di tutta la popolazione, corna, cornetti e dita di mani e piedi incrociate. 

Si è provato di tutto, ma contro le prenotazioni per Varsavia e l'improvvido pronostico di Rafa, non si è potuto fare nulla. La pioggia e il vento di Kiev, le parate poco ortodosse di Boyko il cui numero di maglia erà già tutto un programma e guardalinee colpiti da improvvisa cecità sono stati i sintomi di un oscuro presagio che...ovviamente, si è compiuto. 

Napoli fuori dall'Europa League! Ma dai non scherziamo, parliamo di cose serie: il Napoli non ha avuto il carattere della della grande squadra, Benitez non ha trasmesso la mentalità vincente al gruppo, Higuain è venuto meno proprio quando non voleva e gli arbitri sono stati davvero incapaci.
Siamo fuori, peccato, diciamo le cose come stanno. Gli azzurri erano troppo superiori al Dnipro per non demolirlo nonostante gli errori arbitrali, la pioggia, il vento e un portiere sconosciuto in serata di grazia.

Non è tramite la superstizione che si può evitare il corso naturale e inevitabile delle cose, magari, giusto perchè non costa nulla, si potrebbero evitare determinate esternazioni giusto per stare più tranquilli.
Si dai, facciamo le persone intelligenti "essere superstiziosi è da ignoranti...ma non esserlo porta male" (cit.)

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