Cambiare molto per non cambiare nulla

01.09.2022
07:10
Dino Viola

Sciupata una buona occasione

In difesa Ostigard e Olivera. A centrocampo Ndombele. In attacco Raspadori, Elmas e Politano. Sei novità col Lecce sull'undici scelto rispetto alla precedente partita. Decisamente tanti, troppi. Soprattutto quattro di queste sei novità sono nuovi acquisti, ed alcuni sono arrivati pochi giorni fa. Ad averli prima i rinforzi non creerebbe certi presupposti, poi alcuni rischi sono evitabili.

Metà difesa cambiata, un pericolo. Ndombele fuori forma messo in un ruolo di responsabilità. E' in ritardo quando commette il fallo da rigore. Non c'è dubbio che sia tanta la voglia di vederlo all'opera ma forse il suo inserimento va centellinato, concedendogli tempo in attesa di una migliore condizione atletica.

Come forse lo stesso Raspadori è per adesso più una scelta a gara in corso, data la mancanza di affiatamento coi compagni. Ci si aspettava gradualità negli inserimenti. La linea di trequarti interamente nuova zecca infatti non ha riconosciuto il centravanti: Osimhen a fine gara col Lecce è tra i calciatori che hanno toccato meno palloni.

Davanti ai microfoni è scontato che il tecnico difenda il turn over eccessivo ma delle scelte iniziali se ne pente lo stesso Spalletti leggendo i cambi del secondo tempo. Lo dicono i fatti.

Lo dice il risultato che a molti ha riportato con la memoria al finale della passata stagione, quando in casa non si riusciva a vincere con le 'piccole'. Quando il giro palla era lento, prevedibile, gli avversari si chiudevano e mancava il guizzo, la giocata alternativa. Insomma cambiare tanto per non cambiare nulla.

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