Chi dice che Reina non può essere criticato?
di Leonardo Vivard - Twitter: @LeonardoVivard
Al Real mettono in discussione Ronaldo, in Argentina fanno lo stesso con Messi. A Napoli non si può evidenziare un netto calo di prestazione di Pepe Reina.
Il legame indissolubile che lega questo calciatore alla terra partenopea è evidente. Ma scindendo per un momento le prestazioni in campo dall’affetto che il calciatore nutre per i tifosi, c’è da sottolineare come i suoi errori comincino a diventare frequenti e soprattutto rilevanti. Analizzando questo inizio di campionato, Benfica e Genoa restano tra le ultime buone prestazioni del numero uno spagnolo. E a proposito di Spagna, ieri ha collezionato un'altra prestazione double face: uscita fuori tempo su Vardy e intervento prodigioso su Walcott
Reina è sempre stato un punto di riferimento, non solo dal punto di vista tecnico, ma soprattutto sotto il profilo caratteriale. Nello spogliatoio la sua voce si sente e le sue dichiarazioni hanno sicuramente un clamore diverso. E' stato riconosciuto leader dalla squadra, ma soprattutto dai tifosi. Tifosi che spesso cercano di coprire gli occhi pur di non assistere a qualche scivolone di troppo del proprio beniamino.
Neanche troppo tempo fa, a difendere quei pali, c’era un certo Rafael Cabral. Brasiliano, classe '90, crocifisso: oggi nel dimenticatoio. Perché di errori ne commetteva a ripetizione e qualcuno anche parecchio goffo. Ma il punto è che a volte si utilizzano due pesi e due misure. Non che Reina sia tecnicamente paragonabile a Rafael, oppure che le sue prestazioni si avvicinino a quelle del brasiliano. Però è evidente che ci sia disparità di giudizio. Senza voler gettare la croce addosso a nessuno, ma lo spagnolo ultimamente è calato paurosamente di rendimento. Nessun caso, non parliamo di un calciatore cotto o al tramonto. Semplicemente di un periodo (che forse risale a prima di questo campionato) in cui la forma psico-fisica non è quella ideale.
Il problema di ogni portiere è quello di non avere un compagno che gli guardi le spalle. Ogni infortunio corrisponde ad un goal subìto. In fondo i giudizi contano, ma fino ad un certo punto. Se analizziamo le partite di questa stagione, notiamo che le disattenzioni del portiere hanno influito oggettivamente in termini di classifica. Perché certe imprecisioni di rado sono arrivate a risultato ormai acquisito. Anzi, spesso quando tutto era ancora in bilico. E questo non fa che ampliare la portata dell’errore stesso.
L’ambiente partenopeo è innamorato della sua persona, del suo fare napoletano. Ma spesso l’amore rende ciechi e poco obiettivi. Purtroppo la recente realtà racconta di un Reina non al massimo dello splendore e riconoscerlo, con un pizzico di obiettività, non deve far gridare al tradimento. Resta questa una critica costruttiva per il bene dello stesso calciatore per il quale si spera che le giuste osservazioni facciano da sprone.